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Il cittadino più illustre di Senigallia a 20 anni dalla sua scomparsa
- Redazione GDA
- 15 luglio 2020
- 00’minuti di lettura


«Verrà la morte e avrà i tuoi occhi» di Mario Giacomelli, 1964-68. © Archivio Eredi Mario Giacomelli. Cortesia Collezione Civica Senigallia
Giacomelli a due dimensioni
Il cittadino più illustre di Senigallia a 20 anni dalla sua scomparsa
- Redazione GDA
- 15 luglio 2020
- 00’minuti di lettura

Redazione GDA
Leggi i suoi articoli«I volti, i luoghi, gli spazi cittadini e naturali nelle fotografie di Mario Giacomelli appartengono quasi sempre all’area marchigiana. Ma appena vengono fotografati diventano altri da sé: una presenza universale, la rappresentazione di un sentimento universale che prende, di volta in volta, forma elegiaca, malinconica, tragica, surreale». Sono parole di Walter Guadagnini, scritte nel catalogo (Silvana Editoriale) della mostra «Sguardi di Novecento. Giacomelli e il suo tempo», aperta fino al 27 settembre a Senigallia, città dove il fotografo è nato nel 1925 e si è spento nel 2000.
Guadagnini inquadra le due dimensioni che caratterizzano il lavoro di Giacomelli, apprezzato dai grandi autori internazionali per il continuo sperimentare, con la luce, lo spiazzante bianco e nero e i punti di vista sorprendenti, catturati dall’alto e con una visione d’insieme senza mai prendere un aereo. Su questo doppio registro si colloca la rassegna in due sedi organizzata dal Comune di Senigallia a vent’anni dalla scomparsa del suo più illustre cittadino.
Curata dalla Galleria di Bologna Ono arte contemporanea, la prima sezione presenta a Palazzo del Duca venti fotografie di Giacomelli con circa 90 scatti di autori del Novecento come Robert Doisneau, Gianni Berengo Gardin, Brassaï, Henri Cartier-Bresson, Kikuji Kawada, Jacques Henri Lartigue, Herbert List, Nino Migliori, Paolo Monti, Leo Matiz e Ara Güler.
Il percorso s’ispira alla mostra «The Photographer’s Eye», curata nel 1964 al MoMA di New York da John Szarkowski, direttore del dipartimento di fotografia del museo che consacrò Giacomelli l’unico italiano tra i big della fotografia mondiale. La seconda sezione è a Palazzetto Baviera e s’intitola «Sguardi di Novecento a Senigallia. L’Associazione Misa, per una fotografia artistica. Opere dal 1954 al 1958».È curata dagli eredi Giacomelli (Simone Giacomelli e Katiuscia Biondi) e raccoglie scatti dei membri del Gruppo Misa tra cui Giuseppe Cavalli e Ferruccio Ferroni, oltre a quelli di Giacomelli che a inizio carriera partecipò al gruppo.