Fino al 28 maggio nelle rinnovate Sale Duca di Montalto a Palazzo Reale è visitabile la mostra «Sicilië, pittura fiamminga», curata da Vincenzo Abbate, Gaetano Bongiovanni e Maddalena De Luca e promossa dalla Fondazione Federico II e dall’Assessorato regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana. Per la prima volta sono esposti insieme 52 dipinti fiamminghi provenienti da collezioni private e pubbliche siciliane. Si tratta di opere che vanno dal Quattrocento al Seicento ordinate lungo un percorso espositivo che si sviluppa intorno a due nuclei tematici: opere presenti in Sicilia grazie all’interesse collezionistico e alla committenza artistica e opere di artisti di origine fiamminga e olandese attivi in Sicilia a partire dal Cinquecento.
Tra i lavori in mostra provenienti da collezioni pubbliche si segnalano il «Trittico Malvagna», l’opera più famosa di Jan Gossaert detto Mabuse proveniente dalla Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, una «Madonna con Bambino» (XV secolo) di ignoto autore fiammingo e la «Deposizione dalla Croce» (XVI secolo) di Colijn de Coter, entrambe provenienti dal Museo Regionale di Messina; mentre dalla collezione Chiaramonte Bordonaro proviene la «Madonna con Bambino» di Anton van Dyck, autore anche della Crocifissione di Palazzo Alliata di Villafranca. Una riscoperta, dopo un silenzio durato trentadue anni, è la «Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto» di ignoto autore fiammingo, che faceva parte di un trittico. Insieme alla tavoletta di San Rocco era stata donata dalla famiglia Luna, signori di Bivona, alla Chiesa di San Giacomo annessa al Convento dei Cappuccini di Palermo.
In mostra sono numerose le opere fiamminghe più antiche, tavolette di piccole e medie dimensioni destinate a un uso privato da parte delle famiglie nobili, provenienti direttamente dalle Fiandre, che definiscono l’importanza della Sicilia, inclusa nelle principali rotte commerciali del tempo.
Fondazione Federico II