«La Städtische Galerie im Lenbachhaus e la Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen piangono la scomparsa di Etel Adnan, avvenuta il 14 novembre 2021 all’età di 96 anni. Le nostre condoglianze vanno ai suoi amici e alla compagna Simone Fattal»: con questa premessa, che è una via di mezzo fra il necrologio e l’omaggio dovuto, Lenbachhaus inaugura finalmente il 25 ottobre la prima completa retrospettiva in terra tedesca della grande artista, pittrice, poetessa, giornalista e filosofa libanese Etel Adnan (1925-2021).
È una retrospettiva postuma in ricordo di una grande donna, artista tra le più importanti del Modernismo, attivista politica e combattente che per tutta la vita fu capace di combinare forme d’arte, media, lingue e culture molto diverse.
Nata a Beirut, incarnò l’ideale della commistione culturale e linguistica tra il mondo arabo e quello europeo lungo una vita trascorsa tra il Libano, la Francia e gli Usa. Ancora prima di dedicarsi alla sperimentazione di diversi media artistici, si votò insieme alla compagna anzitutto alla letteratura e alla lingua, in primis poetessa e poi pittrice, dando vita a un’opera di straordinaria forza espressiva.
Scioccata dalla brutalità francese durante la guerra d’indipendenza dell’Algeria, decise di abbandonarne per sempre l’idioma: «Non volevo più scrivere in francese, volevo dipingere in arabo». A questa sua chiarezza politica e alla pittura che ispirò è dedicata la mostra di Monaco, visitabile fino al 26 febbraio.