Paolo Masi e Carlo Frittelli davanti ad un’opera esposta a «Made in Florence» nel 1985 e attualmente esposta da Frittelli

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Paolo Masi e Carlo Frittelli davanti ad un’opera esposta a «Made in Florence» nel 1985 e attualmente esposta da Frittelli

Compleanno con mostra per Masi

L’artista fiorentino compie novant’anni e la galleria Frittelli ne celebra la lunga carriera attraverso significative opere degli anni Ottanta

È stata inaugurata proprio il giorno in cui Paolo Masi (Firenze, 1933) ha spento 90 candeline, l’11 maggio scorso, la personale a lui dedicata alla galleria Frittelli arte contemporanea, «Paolo Masi in Florence. Opere degli anni Ottanta» a cura di Fabio Cavallucci (sino al 9 settembre). L’artista, che dagli anni Settanta si è avvicinato alla «pittura analitica», tendenza che riuniva autori votati alla ridefinizione del medium pittorico e allo studio metodico dei suoi principi interni, vanta partecipazioni alla Biennale di Venezia (nel 1978 su invito di Lara Vinca Masini), alla Quadriennale di Roma e varie presenze a iniziative espositive presso musei internazionali.

Il percorso nella galleria toscana comprende un ampio corpus di lavori monumentali degli anni Ottanta riproposto per la prima volta dai tempi della mostra del 1985 nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio. Lo spazio è percorso da tele che racchiudono cromie disparate e cangianti in cui il segno pittorico è declinato con assoluta originalità. Paesaggi dipinti «a touche», in cui luce e colore animano una sinfonia a parete armoniosa quanto varia, evocano la propensione «analitica» di Masi. Eppure, è la natura, e la sua pace, che permea le imponenti tele dell’autore in cui, come scrive Cavallucci, «trapela un interesse diverso, non per una sterile e tautologica ricerca sul linguaggio, ma per un linguaggio specifico che ha senso solo come mezzo per parlare del mondo e al mondo».

Carlo Frittelli, che segue i suoi sviluppi artistici da oltre trent’anni, grazie ad un privilegiato rapporto di amicizia, ricorda così il periodo in cui queste opere furono esposte: «allora, i discorsi tra me e Paolo erano incentrati sulla società globale, sulla morte dell’ideologia, su Firenze, che da lì a pochi anni sarebbe diventata un punto sulle mappe del turismo di massa, e sul sistema dell’arte che stava accendendo molti riflettori importanti sulla realtà italiana ma lasciando tante altre esperienze nell’ombra. È proprio in quel periodo che decisi di aprire una galleria d’arte, per costruire un progetto che offrisse uno spazio a voci significative ma ancora senza adeguato sostegno».

Una storia condivisa, carriere e aspirazioni parallele e, non ultima, una profonda stima animano un tributo che si estende oltre gli spazi della galleria. Da venerdì 7 luglio, infatti, anche il Museo Nove­cento ospita un’installazione temporanea, ideata su commissione del direttore del museo, Sergio Risaliti, che occupa il loggiato esterno delle ex Leopoldine (visibile fino al 17 gennaio 2024).
Infine, fino al 9 settembre, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale celebra Masi presso la Galleria Civica di Žilina, in Slovacchia, con una personale organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava.

Paolo Masi e Carlo Frittelli davanti ad un’opera esposta a «Made in Florence» nel 1985 e attualmente esposta da Frittelli

Monica Trigona, 07 luglio 2023 | © Riproduzione riservata

Compleanno con mostra per Masi | Monica Trigona

Compleanno con mostra per Masi | Monica Trigona