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Il nuovo allestimento, tra oggetti e pensieri, squaderna la collezione che Antonio Dalle Nogare ha costruito negli ultimi quindici anni, anche grazie all’incontro con la curatrice Eva Brioschi
- Camilla Bertoni
- 27 gennaio 2021
- 00’minuti di lettura


«Series D, Offenbach» (1967) di Charlotte Posenenske © Cortesia di Charlotte Posenenske e Mehdi Chouakri, Berlino
Collezionare idee alla Fondazione Dalle Nogare
Il nuovo allestimento, tra oggetti e pensieri, squaderna la collezione che Antonio Dalle Nogare ha costruito negli ultimi quindici anni, anche grazie all’incontro con la curatrice Eva Brioschi
- Camilla Bertoni
- 27 gennaio 2021
- 00’minuti di lettura
Camilla Bertoni
Leggi i suoi articoliRipartire da dove erano rimasti, qualche anno fa, collezionista e curatore, per ricostruire un percorso che evidenzia la passione e il gusto che li accomuna, a partire dalla scintilla scattata per entrambi intorno all’opera di Hanne Darboven da cui ha preso forma la Fondazione Dalle Nogare. Nasce così il nuovo allestimento a cura di Eva Brioschi che, tra oggetti e pensieri, «Things/Thoughts», squaderna la collezione che Antonio Dalle Nogare ha costruito negli ultimi quindici anni, anche grazie all’incontro con la Brioschi.
«Il titolo, spiega la curatrice, deriva dall’idea Fluxus che l’oggetto sia tramite di un pensiero. Nello spirito concettuale, che ispira e guida il collezionista, ogni “prodotto” artistico è un oggetto residuale di un processo creativo, più legato al mondo delle idee che a quello delle cose». Il nuovo allestimento parte quindi dal «cuore della collezione che ha una forte identità legata al concettuale, a partire da artisti e movimenti degli anni ’60 e ’70. Arte povera e minimal nella prima sala a cui segue una raccolta di opere che abbiamo definito tra noi “più rock” con lavori per esempio di Kippenberger e di artisti più legati al colore, sempre object oriented, mentre una parte è dedicata a Jimmie Durham, da poco scomparso».
Un allestimento che si pone in continuità con la prima retrospettiva italiana di Charlotte Posenenske (1930-85) «From B to E and more», a cura di Vincenzo de Bellis, ancora visitabile fino al 28 maggio: presenta, in linea con la vocazione della Fondazione, l’opera di un’artista di livello internazionale, centrale nel movimento minimal tedesco, che ha avuto poca visibilità in Italia, declinata con una peculiare attenzione ai risvolti socioeconomici. Fino al 15 gennaio è ancora visitabile all’ultimo piano anche la personale di Michael Krebber.