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Laura Lombardi
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Al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi prosegue fino al 20 agosto la mostra dedicata a Giuliano Giamberti, più noto come Giuliano da Sangallo, curata (come il catalogo edito da Giunti) da Dario Donetti, Marzia Faietti e Sabine Frommel. Attivo dagli anni Sessanta del Quattrocento fino alla morte avvenuta nel 1516, Giuliano da Sangallo fu l’architetto di Lorenzo il Magnifico e dei papi Giulio II della Rovere e Leone X Medici, nonché uno dei più noti disegnatori di architettura dell’epoca.
La selezione dell’ampio corpus di disegni conservato agli Uffizi ne svela le qualità grafiche e le peculiarità tecniche espresse sia nell’architettura militare sia in quella civile e religiosa. Raffinato disegnatore e appassionato studioso dell’antico, Giuliano da Sangallo stabilì un profondo rapporto intellettuale con i suoi committenti e con i collaboratori più diretti, dei quali sono esposti alcuni fogli che riflettono la portata del suo magistero e permettono una sostanziale revisione del corpus storicamente attribuito all’artista, come emerge dal catalogo che restituisce numerosi fogli al fratello Antonio il Vecchio e sottolinea lo strettissimo rapporto tra produzione grafica per l’architettura e disegno figurativo nella Firenze a cavallo di Quattro e Cinquecento.
In mostra, oltre a disegni di suoi contemporanei, figurano anche due codici consultabili in formato digitale, il «Taccuino senese» e il «Libro dei Disegni» dell’Apostolica Vaticana. Del Sangallo emergono così le sperimentazioni di intrecci tra composizioni e figure negli anni romani, quando si confrontò con Bramante sul cantiere della Basilica di San Pietro, e in quelli fiorentini (ai quali si riferisce il modello ligneo di Palazzo Strozzi esposto in mostra) culminanti nell’episodio finale del concorso per la facciata della Basilica di San Lorenzo.
Il percorso porta anche in luce le sue inclinazioni di gusto verso artisti quali Botticelli, come illustra un dipinto della bottega del pittore proveniente dalla National Gallery di Londra, probabile esempio del collezionismo privato di Giuliano da Sangallo. Degno di nota, infine, è l’aspetto finora più trascurato: lo studio dei disegni di figura, affrontato con una nuova proposta di identificazione dei soggetti che ricompone un gruppo unitario di fogli distribuiti tra gli Uffizi e l’Albertina di Vienna.