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Al Museum Folkwang una mostra sul rapporto tra artefici e istituzione ospitante
- Francesca Petretto
- 11 agosto 2022
- 00’minuti di lettura


«Wintermondnacht/Notte di luna d’inverno» (1919) di Ernst Ludwig Kirchner
A Essen gli espressionisti e Karl Ernst Osthaus
Al Museum Folkwang una mostra sul rapporto tra artefici e istituzione ospitante
- Francesca Petretto
- 11 agosto 2022
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliPiù che una mostra sulla pittura espressionista di proprietà della collezione del Museum Folkwang che oggi celebra i suoi primi 100 anni a Essen, dopo il trasferimento dalla prima sede di Hagen, la rassegna «Espressionisti al Folkwang: riscoperti-ostracizzati-celebrati» si concentra sul legame che lega i 250 capolavori esposti e i loro artefici con l’istituzione ospitante e la sua storia.
Dal 20 agosto e fino al 23 gennaio 2023 la mostra ripercorre gli eventi che portarono le opere dei più grandi artisti dell’Espressionismo tedesco alla collezione fondata da Karl Ernst Osthaus nel 1902, «una collezione selettivamente bella, come raramente se ne vedono», ebbe a dire già nel 1905 August Macke in visita al museo.
Da subito il suo fondatore acquistò e presentò al pubblico le opere degli artisti del gruppo Die Brücke, come Kirchner, Heckel e Schmidt-Rottluff, del Blaue Reiter, come Kandinskij, Jawlensky, Münter e Marc, e dei viennesi Kokoschka e Schiele, senza dimenticare che la prima itinerante di Paula Modersohn-Becker partì proprio da qui nel 1913.
Erano le artiste e gli artisti stessi a cercare un contatto col patrono Osthaus che aveva fama di essere aperto a ogni possibile novità in ambito d’arte, seguito a ruota dall’erede Ernst Gosebruch, il primo a organizzare negli anni Venti alcune monografiche dell’astro nascente Emil Nolde seguite, nei decenni successivi, da momenti di crisi e fantastiche rinascite.
La mostra del giubileo ripercorre la straordinaria storia di questa collezione con pezzi propri e prestiti di musei internazionali.

«Wintermondnacht/Notte di luna d’inverno» (1919) di Ernst Ludwig Kirchner