«Fuga in Egitto» (1534) di Jacopo Dal Ponte (particolare)

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«Fuga in Egitto» (1534) di Jacopo Dal Ponte (particolare)

A Bassano una cronaca familiare dei Bassano

La scrittrice Melania Mazzucco narra la dinastia dei pittori veneti in una mostra-racconto al Museo Civico

Per tre generazioni la dinastia dei Bassano rimase protagonista della scena pittorica rinascimentale attraverso una prolifica bottega che seppe soddisfare committenze locali e internazionali con tematiche prevalentemente a carattere sacro ma anche ritratti e scene pastorali. Dal capostipite Francesco il Vecchio l’attività conobbe fortuna non solo per la talentuosa figura del figlio Jacopo (1510 ca-1592), affiancato dal fratello Giambattista, ma anche in virtù di una strategia imprenditoriale che coinvolse i successivi membri della famiglia.

Il Museo Civico custodisce numerose opere prodotte dalla bottega dei Da Ponte e ora, fino al 2 maggio, propone un’originale mostra-racconto che lascia emergere le umane vicende dei loro artefici. Un duplice filo rosso in cui s’incontrano la competenza storico artistica della direttrice del museo, Barbara Guidi e quella narrativa della scrittrice Melania Mazzucco. «La dimensione visiva delle opere e quella del racconto si alternano sulle pareti degli spazi, ci anticipa Guidi. Il testo servirà alla migliore comprensione dell’immagine e l’immagine a sua volta servirà a godere di questa narrazione. Melania riesce a far emergere anche i sentimenti di questi pittori, i loro stati d’animo, le vicissitudini facendoci entrare e uscire dal quadro: un’esperienza di fruizione potenziata».

Unico prestito: un dipinto da collezione privata come «ospite illustre» mentre a integrare la proposta si aggiungono oggetti preziosi e curiosi. «Il museo di Bassano nasce nell’Ottocento come museo-biblioteca e archivio, prosegue Guidi. È dotato di un fondo librario cinquecentesco pregiatissimo e di documenti significativi della bottega dei Bassano. Ci è sembrato necessario intercalare le opere a oggetti che aggiungessero elementi alla narrazione come il famoso libro dei conti della bottega: trent’anni in cui i Bassano annotarono tutte le commissioni ricevute e i quadri venduti. Abbiamo inoltre incluso il quaderno di esercizi alchemici di Francesco il Vecchio, uomo dai mille interessi, mentre al capolavoro giovanile di Jacopo Bassano, la “Fuga in Egitto” (1534), in cui il pittore inserisce fiori e piante disegnate con l’accuratezza di un botanico, è affiancato un bellissimo erbario cinquecentesco».

Né manca una croce del Filarete, capolavoro d’oreficeria che Jacopo traduce letteralmente all’interno della sua Santa Lucilla. Un gioco di rimandi per avvicinarsi a storie che rimarrebbero altrimenti celate.

«Fuga in Egitto» (1534) di Jacopo Dal Ponte (particolare)

Veronica Rodenigo, 05 dicembre 2022 | © Riproduzione riservata

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