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Alla Gam di Milano le opere della collezione sono affiancate da oggetti provenienti da Gabinetto dei Disegni, Raccolta delle Stampe Bertarelli, Biblioteca d’Arte, Civico Archivio Fotografico, Castello Sforzesco
- Ada Masoero
- 24 febbraio 2023
- 00’minuti di lettura


«Il genio della caccia», di Pompeo Marchesi
Pompeo Marchesi, sculpteur à la mode de Milan
Alla Gam di Milano le opere della collezione sono affiancate da oggetti provenienti da Gabinetto dei Disegni, Raccolta delle Stampe Bertarelli, Biblioteca d’Arte, Civico Archivio Fotografico, Castello Sforzesco
- Ada Masoero
- 24 febbraio 2023
- 00’minuti di lettura
Allievo di Canova e amico di Hayez, lo scultore Pompeo Marchesi (1783-1858) univa in sé il nitore della sensibilità neoclassica e i fremiti di quella romantica. Attivo con successo nella Milano di quei decenni (Stendhal, ne La certosa di Parma lo definisce «le sculpteur à la mode de Milan»), presente nei maggiori cantieri della città, dall’Arco della Pace al Duomo, docente all’Accademia di Brera (lì si era formato sotto l’ala di Giuseppe Bossi), Marchesi vide la sua fama allargarsi da Vienna a Parigi, a San Pietroburgo.
Era anche amato, tanto che quando il suo studio bruciò, una sottoscrizione dei milanesi gli permise di costruirne uno più prestigioso, affrescato da Hayez, presto meta di regnanti, aristocratici, intellettuali. E luogo in cui riunì la sua raccolta (sculture antiche, disegni, incisioni, dipinti, cartoni e libri, con speciale attenzione ai contemporanei: Appiani, Bossi, Hayez, Thorvaldsen e Canova, di cui possedeva il modello di «Ebe», oggi fra i gioielli della Gam-Galleria d’Arte Moderna di Milano), oltre ai modelli e ai gessi delle proprie sculture.
Morendo, lasciò tutto alla sua città, che ancora non possedeva collezioni proprie, e il suo dono fu il seme delle raccolte civiche, specie (dal 1903) della Galleria d’Arte Moderna, che dal primo marzo al 18 giugno gli dedica la mostra «Neoclassico e Romantico. Pompeo Marchesi e la sua collezione» (catalogo Officina Libraria), curata da Omar Cucciniello, che si è avvalso delle opere qui conservate ma anche del contributo di Gabinetto dei Disegni, Raccolta delle Stampe «Achille Bertarelli», Biblioteca d’Arte, Civico Archivio Fotografico, Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco, che conservano materiali della sua raccolta, in un percorso che rilegge l’arte di Marchesi e dei suoi contemporanei e indaga anche le vicende della nascita delle collezioni municipali.

«Il genio della caccia», di Pompeo Marchesi