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Esposte le 214 incisioni del maestro tedesco donate dalla famiglia nel 1849
- Veronica Rodenigo
- 19 aprile 2019
- 00’minuti di lettura


«Sant'Antonio che legge», 1519, di Albrecht Dürer
Palazzo Sturm ospita tutti i Dürer Remondini
Esposte le 214 incisioni del maestro tedesco donate dalla famiglia nel 1849
- Veronica Rodenigo
- 19 aprile 2019
- 00’minuti di lettura
Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliÈ stata ufficialmente inaugurata lo scorso dicembre la fine dell’intervento di restauro del settecentesco Palazzo Sturm decorato da Giorgio Anselmi (1760 ca) nonché sede del Museo della Ceramica Giuseppe Roi e del Museo della Stampa Remondini, dedicato alla tipografia e calcografia dell’omonima famiglia di imprenditori grafici che avviarono in Bassano la loro attività nel 1660.
Oltre settanta stanze in tutto distribuite su sette livelli che ora, dal 20 aprile al 30 settembre accoglieranno anche, proprio per celebrarne i rinnovati spazi, il progetto espositivo «Albrecht Dürer. La collezione completa dei Remondini», a cura di Chiara Casarin, direttrice dei Musei Civici di Bassano.
All’interno del cospicuo corpus che Giambattista Remondini donò nel 1849 alla città (oltre 8.500 incisioni e stampe appartenenti alle collezioni di famiglia) rientrano difatti anche ben 214 incisioni, tra xilografie e calcografie, di Albrecht Dürer. Un’iniziativa che per la prima volta espone nella sua interezza quella che è considerata la più importante e completa collezione incisoria del maestro tedesco.
Tra i soggetti più noti, «Il Rinoceronte» cui la curatrice dedica un focus che ne ripercorre storia e fortuna: è ad esso difatti che rimanda, all’esterno del museo, «King Kong Rhino» dell’artista taiwanese Li-Jen Shih, già esposto a Venezia in occasione della 16ma Biennale di Architettura: otto metri di lucidissimo acciaio inossidabile che troneggiano sul belvedere di Palazzo Sturm.

«Sant'Antonio che legge», 1519, di Albrecht Dürer