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Il linguaggio colto e visionario dell’artista napoletano è protagonista di una personale in galleria
- Laura Lombardi
- 23 maggio 2023
- 00’minuti di lettura


«Losco Sacro» (2022) di Stefano Di Stasio
Le combinazioni magiche di Di Stasio
Il linguaggio colto e visionario dell’artista napoletano è protagonista di una personale in galleria
- Laura Lombardi
- 23 maggio 2023
- 00’minuti di lettura

Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliAlla Galleria Alessandro Bagnai la mostra, a cura di Vittoria Coen, dedicata a Stefano Di Stasio, «Losco Sacro», presenta dal 25 maggio sino al 25 luglio, la produzione più recente dell’artista, noto come uno dei protagonisti del gruppo degli Anacronisti (detti anche Citazionisti o Ipermanieristi) attivo dagli anni Ottanta.
Infatti, Di Stasio, dopo essersi dedicato alle installazioni negli anni di formazione, si orienta verso la riscoperta della pittura con una rivisitazione del mondo classico e del Rinascimento, declinata però secondo una poetica in cui il sogno e l’introspezione hanno larga parte, pur senza rinunciare a una certa vena ironica, talvolta caricaturale nel leggere la realtà.
Nelle sue opere, «Responso», «Habitat», «Siste Viator» o «Lotta Notturna», scaturiscono sulla tela in maniera sorgiva e inconscia misteriosi racconti che recano, mescolati, elementi del passato e del presente in scenari popolati da figure inquietanti, tra la contemporaneità e il mito, che compiono azioni enigmatiche in paesaggi urbani o apparentemente incongrui.
Questi scenari sono «combinazioni magiche che risuonano nella mia testa», commentava Di Stasio in un’intervista dello scorso anno.
Tale immaginazione debordante è tradotta in un linguaggio molto curato nella forma e nel colore, nel solco di una tradizione mai rinnegata anzi accolta con rinnovato interesse negli anni, quindi fedele al chiaroscuro, alla prospettiva e alla correttezza del disegno.
Ed è proprio questa unione di immagini stralunate e di tecnica molto curata ad accrescere l’effetto straniante delle sue tele. Negli ultimi anni, come sottolinea Vittoria Coen, Di Stasio ha anche introdotto elementi geometrici all’interno delle composizioni, alla ricerca di spazialità nuove; elementi in un certo senso più astratti, che rimandano ai suoi esordi, pur senza rinunciare alla figurazione.

«Losco Sacro» (2022) di Stefano Di Stasio