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«Towards an alphabet, Dino Rune», di Kerstin Brätsch, 2018. Digital file, dimensioni variabili

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«Towards an alphabet, Dino Rune», di Kerstin Brätsch, 2018. Digital file, dimensioni variabili

L'atelier incontra la bottega

Alla Fondazione Memmo i dipinti «marmorizzati» della Brätsch

Silvano Manganaro

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Le Scuderie di Palazzo Ruspoli, sede della Fondazione Memmo ospitano un nuovo progetto che caratterizzerà tutto il 2018. Se nei due anni precedenti Camille Henrot e Giuseppe Gabellone avevano accettato l’invito a produrre opere in collaborazione con maestranze romane, ora tocca alla tedesca Kerstin Brätsch (Amburgo, 1976) che ha deciso di dar vita a una doppia mostra: «Ruine» e «KAYA_KOVO» (in coppia con Debo Eilers, con il quale da anni forma il duo KAYA).

Un nuovo gruppo di «marbling painting» della serie «Unstable Talismanic Rendering» realizzata con Dirk Lange, maestro tedesco della marmorizzazione, viene esposto al fianco di inediti lavori in stucco marmo creati in collaborazione con l’artigiano romano Walter Cipriani. Visibile dal 4 maggio all’11 novembre e curata da Francesco Stocchi, la mostra della Brätsch è composta anche da lavori realizzati in situ con Debo Eilers nonché con il sound artist e musicista An: per l’occasione viene prodotto «The Year Of The Dog», un album la cui uscita inaugurerà l’etichetta VS.




«Towards an alphabet, Dino Rune», di Kerstin Brätsch, 2018. Digital file, dimensioni variabili

Silvano Manganaro, 03 maggio 2018 | © Riproduzione riservata

L'atelier incontra la bottega | Silvano Manganaro

L'atelier incontra la bottega | Silvano Manganaro