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Prima mostra europea all’indomani della morte, lo scorso novembre, dell’artista americano
- Guglielmo Gigliotti
- 14 ottobre 2019
- 00’minuti di lettura


«Keep it to yourself» (2014-15), di Robert Morris
L'antropomorfismo epossidico di Robert Morris
Prima mostra europea all’indomani della morte, lo scorso novembre, dell’artista americano
- Guglielmo Gigliotti
- 14 ottobre 2019
- 00’minuti di lettura
Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoliDal 15 ottobre al 26 gennaio la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ospita «Mo(nu)mentum. Robert Morris 2015-2018», prima mostra europea all’indomani della morte, avvenuta nel novembre 2018, dell’artista americano (1931).
Per la cura di Saretto Cincinelli, sono proposti due cicli degli ultimi anni: «Moltingsexoskeletonsshrouds», presentato alla Castelli Gallery di New York nel 2015, e «Boustrophedons», esposto nella stessa galleria nel 2017.
Tema di entrambi è il recupero della figura umana di uno dei più radicali interpreti novecenteschi della forma pura e assoluta. Morris è stato infatti tra i rappresentanti maggiori, e tra i teorici più lucidi, dell’arte minimalista, articolando nello spazio, a metà anni ’60, parallelepipedi che rimandavano tautologicamente a se stessi, nella celebrazione del grado zero della forma. Seguirono dalla fine degli anni ’60 le opere in feltro, e poi installazioni ambientali polimateriche, fino a interventi di Land art.
Dai primi anni ’80 affiorano i riferimenti al corpo umano, fino al suo trionfo nei teatrali allestimenti qui presentati di gruppi antropomorfi, realizzati, nel caso del primo ciclo, mediante tela di lino immersa in resina epossidica, plasmata su un modello umano e poi rimossa a essicazione avvenuta.
La seconda serie, invece, prevede un involucro in fibra di carbonio. Alla valorizzazione della corporeità l’artista era stato indotto dal riemergere, proprio in un’età in cui il libero movimento incontra difficoltà, del recupero delle istanze originarie della sua arte, che affondava nell’attività di danzatore d’avanguardia, assieme alla prima moglie Simone Forti negli anni ’50.

«Keep it to yourself» (2014-15), di Robert Morris