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All'HangarBicocca una personale della praghese Eva Kot’átková
- Federico Florian
- 12 febbraio 2018
- 00’minuti di lettura


Una veduta dell’installazione di di Eva Kot'átková «A Storyteller’s Inadequacy. Speech organ of Anna, a girl who pronounces words from the middle» (2013) al Modern Art Oxford, 2013
La macchina dei sogni e gli oggetti parlanti
All'HangarBicocca una personale della praghese Eva Kot’átková
- Federico Florian
- 12 febbraio 2018
- 00’minuti di lettura
Federico Florian
Leggi i suoi articoli«The Dream Machine is Asleep», titolo della personale di Eva Kot'átková (Praga, 1982) aperta a Milano presso l’HangarBicocca dal 15 febbraio al 22 luglio, allude a un mondo onirico e surreale, a una «macchina dei sogni» per l’appunto, il cui funzionamento, tuttavia, sembrerebbe essersi momentaneamente inceppato.
L’uomo contemporaneo, secondo l’autrice, annichilito dallo stress e dal turbinio della vita moderna, ha perduto la capacità di sognare. È per questo che a Milano l’artista offre agli spettatori una «cura» per riacquisire le proprie capacità immaginative. E lo fa a partire da un nuovo lavoro, fulcro della mostra: una grande macchina dei sogni che ha l’aspetto di un letto alto 10 metri, su cui le persone possono sostare e consultare l’«archivio dei sogni» creato da bambini e ragazzi (i quali posseggono uno spazio in mostra, il cosiddetto «Children Office»).
«L’esposizione prende spunto da “The Stomach of the World”, un film di 40 minuti girato in una scuola di Praga e proiettato all’interno di un grande stomaco, spiega Roberta Tenconi, curatrice della mostra. Lo stomaco è inteso come metafora del mondo, in cui eventi e situazioni vengono digeriti e processati».
Sono allestiti installazioni, sculture, collage e performance: una costellazione di oggetti ingigantiti e parlanti, come porte, vasi e muri («Theatre of Speaking Objects»), enormi libri sfogliabili, teatri di burattini e momenti performativi imprevisti e inattesi. Una mostra dal carattere kafkiano, che rievoca una certa estetica Dada ed esteuropea: in scena le fantasie ma anche le paure della società contemporanea, che l’artista ci invita ad affrontare ed esorcizzare.

Una veduta dell’installazione di di Eva Kot'átková «A Storyteller’s Inadequacy. Speech organ of Anna, a girl who pronounces words from the middle» (2013) al Modern Art Oxford, 2013