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In una collettiva alla Hayward Gallery opere che testimoniano la versatilità e le infinite possibilità di questo materiale
- Federico Florian
- 24 ottobre 2022
- 00’minuti di lettura


«Camouflage», di Klara Kristalova. Veduta dell’installazione alla Galerie Perrotin, Parigi, 7 settembre-7 ottobre 2017. Cortesia Perrotin. Foto: Claire Dorn
La ceramica contemporanea può provocare e stupire
In una collettiva alla Hayward Gallery opere che testimoniano la versatilità e le infinite possibilità di questo materiale
- Federico Florian
- 24 ottobre 2022
- 00’minuti di lettura
Federico Florian
Leggi i suoi articoliDal 26 ottobre all’8 gennaio una collettiva tematica alla Hayward Gallery esplora il recente rinascimento di uno dei media scultorei più antichi: la ceramica. «“Strange Clay: Ceramics in Contemporary Art” riunisce alcuni degli artisti viventi più interessanti che indagano le potenzialità della ceramica oggi», afferma il curatore Cliff Lauson. «Questi artisti fanno uso di metodi e tecniche innovativi, spingendo il medium oltre i suoi limiti fisici e concettuali».
Ne risultano lavori estremamente immaginativi, in grado di provocare e stupire: installazioni immersive, creature ultraterrene ed eccentriche sculture astratte. Tutte opere che celebrano la versatilità e le infinite possibilità del materiale. Fra queste, il totano gigante di Zink Yi, adagiato in una pozza del suo stesso inchiostro; o gli oggetti surreali di Woody De Othello che, strizzando gli occhi a Dalí, reimmaginano il paesaggio della quotidianità.
Merita una menzione anche l’installazione botanica di Klara Kristalova, in cui piante e oggetti in ceramica plasmano un paesaggio da fiaba, un richiamo alla foresta che circonda lo studio svedese dell’artista.
23 gli artisti internazionali in mostra: dalle figure di spicco della ceramica, come Betty Woodman, Ken Price e Grayson Perry, a una nuova generazione di artisti (come Jonathan Baldock e Emma Hart) che sondano le possibilità ludiche del medium o le sue declinazioni sociali.
In mostra anche tre sculture di Salvatore Arancio: due totem cangianti realizzati per la Biennale di Venezia del 2017 e un lavoro dello stesso anno («A soft land no longer distant») descritto dall’artista come «una mappa topografica di un paesaggio fantastico».

«Camouflage», di Klara Kristalova. Veduta dell’installazione alla Galerie Perrotin, Parigi, 7 settembre-7 ottobre 2017. Cortesia Perrotin. Foto: Claire Dorn