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Al Mef di Torino oltre cento opere per la sua più grande antologica
- Redazione GdA
- 28 aprile 2023
- 00’minuti di lettura


«L’ingegnere» (1960) di Franco Garelli, Cortesia del Museo MA*GA, Gallarate
L’Informale di Franco Garelli
Al Mef di Torino oltre cento opere per la sua più grande antologica
- Redazione GdA
- 28 aprile 2023
- 00’minuti di lettura

Redazione GdA
Leggi i suoi articoli«Il maggior rappresentante dell’Arte informale», così Lionello Venturi definì Franco Garelli (1909-73). Scultore e pittore piemontese, affermato a livello internazionale, fu amico e collaborò con Lucio Fontana, il Gruppo Gutai, Pinot Gallizio e il Gruppo Cobra, partecipò più volte alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma e fu rappresentato, tra gli altri, dalla galleria Stadler di Parigi e dalla Marta Jackson Gallery di New York.
A ripercorrerne la carriera con nuovi studi e ricerche è il Museo Ettore Fico di Torino, che a Garelli dedica la più grande retrospettiva di sempre, e visitabile fino al 2 luglio con un centinaio di opere, alcune mai esposte, provenienti da collezioni pubbliche e private. Medico di guerra e di professione, insegnante di Anatomia all’Accademia Albertina, amico di Cesare Pavese, fu un uomo profondamente legato alle temperie culturali e alle grandi tragedie del Novecento: «La sensibilità e l’impegno di medico uniti alla sensibilità artistica diedero vita a una produzione di opere in cui l’uomo e la sua “forma” sono sempre al centro: ciò che fu definito da Crispolti “l’umanesimo tecnologico” di Garelli», afferma il direttore del museo Andrea Busto.
La ricerca di armonia ed equilibrio si traduce in un gesto artistico che plasma le forme attraverso una forte partecipazione fisica ed emotiva: «Amo l’operazione fisica del fare», ricordava spesso l’artista. Talentuoso illustratore, passa dal figurativo all’astratto, ai forti contrasti cromatici a geometrie spezzate, a intense pennellate cariche di pathos quanto l’azione della saldatura e della fusione con cui plasma i metalli o la gestualità con cui modella la creta.
Curata da Andrea Busto, la mostra presenta dipinti, sculture in ferro, bronzo e lamiera, ceramiche e i Plamec (quadri tridimensionali in materiale plastico). Attraverso un approfondito catalogo e una serie di incontri, rende inoltre conto della produzione di monumenti che Garelli ha realizzato, tra questi la cancellata in ferro della sede Rai di Torino e il monumento ai caduti di Beinasco.

«L’ingegnere» (1960) di Franco Garelli, Cortesia del Museo MA*GA, Gallarate