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Emilio Isgrò, Il De vulgari eloquentia, 2021, installazione per 4 elementi, acrilico su tela su legno, 98x120 cm, collezione privata

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Emilio Isgrò, Il De vulgari eloquentia, 2021, installazione per 4 elementi, acrilico su tela su legno, 98x120 cm, collezione privata

Isgrò e Dante si incontrano in Sicilia

A Villa Zito venti opere ripercorrono il dialogo tra l’artista siciliano e il sommo poeta. È il primo di tre appuntamenti dedicati all’autore che ha fatto della cancellatura la sua cifra stilistica

Giusi Diana

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Nel XIII canto del Paradiso, un verso di Dante dice «che sol per cancellare» si scrive o si disegna. Dell’arte della cancellatura Emilio Isgrò ha fatto la sua cifra stilistica, lui che non a caso viene dalla poesia, e poeta, sebbene in negativo, è sempre rimasto.

Fino al 14 marzo, nella pinacoteca della Fondazione Sicilia a Villa Zito, una ventina di opere di Isgrò ripercorrono i fili di un’intuizione, nella mostra «Isgrò Dante e la Sicilia» curata da Marco Bazzini e Bruno Corà. Quanto il dialogo tra Isgrò e il sommo poeta sia stato fondante lo si capisce dalle prime opere dedicate già negli anni ’60 proprio alla Divina Commedia.

La mostra si apre con due lavori di poesia visiva del ’66, «Dante and Beatryce never meet» e «Paolo e Francesca», acrilici su tela di collezione privata che sono quasi un’anticipazione del concettuale. Nei successivi 50 anni Dante viene «cancellato» da Isgrò più volte, e con esiti formali diversi. Interessante è poi l’uso del colore nelle cancellature, come il puro e smaterializzato bianco che utilizza per cancellare il tomo del Paradiso dei primi anni ’80, arrivando all’installazione scultorea del 2018 «Monumento all’Inferno» allo Iulm, con un Dante a figura intera bendato.

Il rapporto con la Sicilia è rappresentato in mostra dal De vulgari eloquentia cancellato, l’opera in cui Dante esprime grande apprezzamento per la lirica siciliana. Il 5 marzo a Palazzo Branciforte verrà presentato inoltre «Seme d’arancia su pietra siciliana», acquisito dalla Fondazione Sicilia, mentre fino al 17 ottobre, cinquantatreesimo anniversario del trafugamento della «Natività» di Caravaggio, l’Oratorio di San Lorenzo ospiterà l’opera inedita appositamente realizzata da Isgrò, che cancella il dipinto caravaggesco.

La mostra a Villa Zito fa parte del progetto «Isgrò Dante Caravaggio e la Sicilia» promosso da Fondazione Sicilia e Amici dei Musei Siciliani in collaborazione con Archivio Emilio Isgrò e la partecipazione di Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese.

Emilio Isgrò, Il De vulgari eloquentia, 2021, installazione per 4 elementi, acrilico su tela su legno, 98x120 cm, collezione privata

Giusi Diana, 11 febbraio 2022 | © Riproduzione riservata

Isgrò e Dante si incontrano in Sicilia | Giusi Diana

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