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Alla Alte Nationalgalerie di Berlino 120 opere da Friedrich a Renoir
- Francesca Petretto
- 04 maggio 2018
- 00’minuti di lettura


Caspar David Friedrich, «Viandante sul mare di nebbia», 1817 ca
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoli«Wanderlust: da Caspar David Friedrich ad Auguste Renoir» è il titolo della mostra che dal 10 maggio inaugura un po’ tardivamente la stagione primaverile dell’Alte Nationalgalerie. Letteralmente «voglia (Lust) di camminare nella natura», il sostantivo deriva dal verbo wandern la cui specificità per descrivere questa sola azione spiega da sé la profondità del sentimento tedesco per la Natura e/o in sostanza lo spirito ancestralmente romantico di un popolo a essa così intimamente legato.
Tempesta (Sturm) e furia (Drang), ma anche quiete agognata o silenzio, come nella VI Sinfonia di Beethoven o nei versi di Hölderlin, il desiderio di scoperta di scenari incontaminati divenne anche nella pittura un must che dalla Germania contagiò molte altre nazioni. Ecco infatti che le 120 opere esposte a Berlino, con prestiti dai più importanti musei europei e americani, sono tutte di area mitteleuropea e nordica, fino a sconfinare nelle infinite steppe russe.
Caspar David Friedrich, Karl Friedrich Schinkel, Johan Christian Dahl, Richard Wilson, Gustave Courbet, Ferdinand Hodler, Auguste Renoir, Emil Nolde, e poi Kirchner, Dix, e Barlach, solo per citarne alcuni, sono fra i maestri visibili fino al 16 settembre in un’imponente esposizione divisa in sei capitoli tematici: «Scoperta della natura», «Amore per i viaggi», «Gita d’artista», «Passeggiate», «Percorsi a nord delle Alpi», «Sehnsucht per l’Italia»: il sentimento d’amore per il Belpaese merita il più struggente dei sostantivi nella lingua dei grandi romantici.

Caspar David Friedrich, «Viandante sul mare di nebbia», 1817 ca