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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliTorna Planches Contact, il festival della fotografia di Deauville a sostegno della fotografia emergente e ispirato all’esplorazione della regione, la Normandia, al suo patrimonio storico-culturale, al mare e alla tematica ambientale. Questa 14ma edizione si tiene dal 21 ottobre al 7 gennaio 2024. I lavori di 25 artisti internazionali sono esposti in un percorso a cielo aperto attraverso le strade della città, resa celebre dal film «Un uomo, una donna» (1966) di Claude Lelouch, e il suo lungomare, con le famose «planches», dove si svolge anche il Festival del cinema americano.
Sono coinvolti anche i centri culturali, tra cui Les Franciscaines, un ex convento trasformato in sala per mostre e concerti, aperto nel 2021. Quattro le mostre principali, i cosiddetti «progetti ospiti». Sulla spiaggia, la mostra «Robert Doisneau & Malick Sidibé» fa dialogare le opere di due fotografi che, come sottolineano gli organizzatori della rassegna, «non hanno mai avuto il tempo di incontrarsi, ma che sarebbero potuti diventare amici». Da una parte Doisneau, autore delle più poetiche immagini della Parigi del dopoguerra, morto nel 1994 a 82 anni, e Sidibé, fotografo maliano, morto nel 2016 a 80 anni, che realizzò il suo primo viaggio a Parigi nel 1995.
Sono state scelte, del primo, le foto (eccezionalmente a colori) di un reportage realizzato nel 1960 in Colorado per il magazine «Fortune»; del secondo, sono esposte le immagini, alcune mostrate per la prima volta, dei giovani di Bamako, realizzate nei primi anni Settanta. Il festival ospita anche, in un percorso nelle strade della città, una selezione di scatti di «The Anonymous Project», il monumentale progetto iniziato dal regista inglese Lee Shulman, che nel 2016 comprò su eBay una scatola di diapositive Kodachrome da 35 mm e che da allora non ha più smesso di riunire foto di anonimi, acquistate soprattutto nei mercatini. Oggi la collezione, uno spaccato della vita di tutti i giorni del ’900, conta circa 800mila immagini a colori.
Sono presentati anche i lavori di Richard Pak, fotografo francese classe 1972, il quale si interessa alle isole in quanto luoghi limitati distanti dalle società occidentali, e al rapporto dell’uomo con la natura, e di Olivier Goy, imprenditore e fotografo affetto da Sla, fondatore di photo4food, una fondazione che combatte la povertà attraverso la fotografia. Infine, sono allestiti i dieci progetti inediti di fotografi emergenti ospitati a Deauville nell’ultimo anno tramite un programma di residenze artistiche.
Tra loro figurano tre italiani, Luca Boffi (Lodi, 1991), che ha realizzato un’installazione in dialogo tra terra e mare, allestita all’imbarcadero; Salvatore Puglia (Roma, 1953), che vive a Nîmes, lavora nel campo della ricerca storica, e che per Deauville ha realizzato un collage fotografico in dialogo con le opere di Eugène Bonnard conservate a Les Franciscaines; e Jacopo Benassi (La Spezia, 1970), il cui stile si distingue per l’uso del flash e presenta delle foto realizzate a Deauville e in Normandia. Gli altri sono Olivier Culmann, Elina Brotherus, Omar Victor Diop, Max Pam, Jean-François Spricigo, Margot Wallard e Matt Wilson.

«L'île naufragée. Cycle des îles du désir chap III»(2022-2023) di Richard Pak © Richard Pak