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Al Mart di Rovereto ritratti, nudi, nature morte, composizioni illustrano il percorso dell’artista a partire dagli anni Venti
- Camilla Bertoni
- 15 marzo 2023
- 00’minuti di lettura


«Ritratto di Luigi Pirandello» (1936), di Fausto Pirandello. Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Fausto Pirandello, l’anticlassico
Al Mart di Rovereto ritratti, nudi, nature morte, composizioni illustrano il percorso dell’artista a partire dagli anni Venti
- Camilla Bertoni
- 15 marzo 2023
- 00’minuti di lettura
Camilla Bertoni
Leggi i suoi articoli«“Il dramma della pittura” raccoglie una cinquantina di capolavori di Fausto Pirandello, artista straordinario che si è posto fin da principio l’obiettivo di rappresentare la verità delle cose». A spiegarlo è Daniela Ferrari, curatrice insieme a Manuel Carrera della mostra che il Mart-Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto ospita dal 15 marzo al 18 giugno. Ritratti, nudi, nature morte, composizioni illustrano il suo percorso a partire dagli anni Venti.
«La cosa straordinaria di Pirandello, figlio del premio Nobel per la letteratura Luigi di cui in mostra è presente il celebre e intensissimo ritratto del 1936 (nella foto), è che nella sua pittura antichità e modernità riescono a fondersi in un equilibrio tra debiti formali verso il passato e l’urgenza delle pulsioni del tempo presente, continua Ferrari. La sua è una pittura anticlassica: con una scelta stilistica precisa e radicale, non intende edulcorare la realtà, ma anzi restituirne ogni aspetto attinente al vero. I corpi rendono anche il senso della non bellezza e l’indagine sulla natura umana, con i suoi risvolti psicologici che denunciano la conoscenza profonda dell’animo umano anche attraverso l’assimilazione della letteratura paterna».
Tra i capolavori esposti, icona della pittura pirandelliana, è «Donne e salamandra», carico di mistero ed enigma. «I dipinti dedicati alla serie delle bagnanti, prosegue la curatrice, raccontano la capacità di guardare e rileggere la pittura di Cézanne conosciuto negli anni parigini, le nature morte dimostrano la grandissima maestria nella resa cromatica e nell’equilibrio delle parti». Altro filo conduttore è il tema dell’autoritratto. «A partire dagli anni Venti, conclude Daniela Ferrari, è interessante ripercorrere la parabola dell’artista che si mette in gioco: l’analisi del vero e la sua trasposizione in pittura corre sempre attraverso l’analisi interiore che inevitabilmente per il pittore si esprime attraverso la rappresentazione di sé stesso».

«Ritratto di Luigi Pirandello» (1936), di Fausto Pirandello. Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea