
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
14 giovani artisti dell’Associazione Culturale Bastione in un’esperienza collettiva a Villa Rey
- Carlotta de Volpi
- 15 luglio 2021
- 00’minuti di lettura


Un’mmagine dell’inaugurazione
Distruggere è creare
14 giovani artisti dell’Associazione Culturale Bastione in un’esperienza collettiva a Villa Rey
- Carlotta de Volpi
- 15 luglio 2021
- 00’minuti di lettura
Carlotta de Volpi
Leggi i suoi articoli«Se non tocchi non cade» è il titolo della mostra dei 14 giovani artisti dell’Associazione Culturale Bastione, allestita in una manica di Villa Rey, sede del collettivo. Una parte della villa collinare edificata alla fine del Seicento riunisce un insieme di creativi provenienti dall’Accademia Albertina e da altre scuole d’arte, luoghi d’Italia e dall’estero.
Si chiamano Adele Zunino, Cecilia Ceccherini, Donato Mariano, Emanuele Marullo, Francesca Bicego, Gianmaria Dellarossa, Giulia Rebonato, Giulia Baldussi, Jacopo Mandich, Lisa Redetti, Marco Mattana, Michele Rava, Mohsen Baghernejad Moghanjooghi e Silvia Cioni. Gli artisti hanno lavorato a un progetto fondato sui temi della fiducia, della convivenza, della tolleranza e della diversità: ciascuno è stato libero di intervenire sul lavoro dell’altro, con la possibilità di svilupparlo o addirittura di distruggerlo, dando conseguentemente origine a una serie di opere in costante mutamento, come le sculture «pignatta» realizzate per essere colpite e infuocate in occasione dell’inaugurazione.

Un’mmagine dell’inaugurazione