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Torna dal 29 al 31 agosto il Festival della Mente, il primo in Europa dedicato alla creatività e alla nascita delle idee. Quest’anno il tema è il non visibile
- Alessia De Michelis
- 08 luglio 2025
- 00’minuti di lettura


Una veduta di Piazza Matteotti, a Sarzana, durante le scorse edizioni del Festival della Mente
Dentro la Mente (invisibile) di Sarzana
Torna dal 29 al 31 agosto il Festival della Mente, il primo in Europa dedicato alla creatività e alla nascita delle idee. Quest’anno il tema è il non visibile
- Alessia De Michelis
- 08 luglio 2025
- 00’minuti di lettura
Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoliC’è qualcosa che ci sfugge, ogni giorno, pur essendo parte essenziale della realtà: l’invisibile, ovvero ciò che non si lascia afferrare dallo sguardo ma orienta pensieri, emozioni, trasformazioni. Proprio attorno a questa parola, così sfuggente quanto potente, ruota la XXII edizione del Festival della Mente, in programma a Sarzana (Sp) dal 29 al 31 agosto.
Diretto da Benedetta Marietti e promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana (candidata a Capitale italiana della Cultura 2028), la manifestazione, la prima in Europa dedicata alla creatività e alla nascita delle idee, mantiene la sua anima multidisciplinare: tre giorni di incontri, laboratori e spettacoli che attraversano filosofia, scienza, arte, psicologia e narrativa, intrecciando saperi e linguaggi. «Superare il confine di ciò che non vediamo, spiega Marietti, è di per sé un gesto sovversivo e un atto di responsabilità, di ascolto, di empatia e di apertura verso l’altro per infrangere il velo dell’abitudine e dell’indifferenza. Chi si avvicina all’invisibile, infatti, non può più ignorarlo».
In apertura, la lectio magistralis di Paolo Magri, presidente del Comitato Scientifico dell’Ispi, affronterà le mutazioni geopolitiche. Poi, oltre 50 relatori, tra scienziati, scrittori, artisti e studiosi, accompagneranno il pubblico nell’esplorazione del tema: dalle forze nascoste della natura alle trame dell’inconscio, dal vuoto quantistico ai fondali oceanici, fino alle guerre informatiche e alle memorie cancellate.
L’invisibile, però, è anche sociale: riguarda i migranti senza nome, i minori vittime dei conflitti, le donne dimenticate dal Medioevo, i maestri che hanno trasmesso saperi senza lasciare traccia. Attraverso la letteratura, la poesia, la musica, il teatro e il cinema, il festival cercherà di dare voce a ciò che la narrazione dominante spesso ignora.
Non mancheranno gli appuntamenti per bambine, bambini e giovani, curati da Francesca Gianfranchi, così come il vivace calendario dell’extraFestival. Fondamentale, come ogni anno, l’entusiasmo dei 250 volontari, studentesse e studenti delle università di tutta Italia e delle scuole superiori del territorio.
Tutto il programma in dettaglio al sito web.