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Giulio Paolini alla Galleria Valentina Bonomo. Cortesia della Galleria Valentina Bonomo

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Giulio Paolini alla Galleria Valentina Bonomo. Cortesia della Galleria Valentina Bonomo

Da Valentina Bonomo la nuova gioventù di Paolini

I nuovi lavori, che cercano sempre una relazione con lo spirito del tempo, mostrano però un artista decisamente in forma, con uno spirito sempre nuovo, preciso e anche allegro

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Giorgio Guglielmino

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Sino al 15 febbraio alla Galleria Valentina Bonomo si può ammirare, e il verbo ammirare non è scelto a caso, un piccolo gioiello: la personale di Giulio Paolini (Genova, 1940) intitolata «Fuori tempo». Sono esposti tutti lavori nuovi che mostrano un artista decisamente in forma: pur tornando ad affrontare alcuni dei temi a lui cari, dalla caduta di Icaro alla Venere esquilina, lo fa con uno spirito sempre nuovo, preciso e anche allegro (la felicità di essersi recentemente sposato gli si legge negli occhi).

I suoi motivi di interesse nel presentare a Roma la sua più recente ricerca sono vari. Innanzitutto, proprio nella capitale, nel 1964, egli fece la sua prima esposizione. In secondo luogo, una mostra da Valentina Bonomo vuol dire rendere omaggio alla madre della gallerista, Marilena Bonomo, con la quale, nella galleria di Bari, Paolini presentò le proprie opere ben sei volte.

Inoltre, lo spazio, intimo e caratterizzato da alcune volte sul soffitto che ne rivelano l’antica struttura, si adatta perfettamente ai suoi lavori e alla sua indole. Proprio durante l’inaugurazione, ha pronunciato una frase illuminante su come egli concepisce i suoi allestimenti, siano essi in un museo, in una galleria o nella casa di un collezionista: «Credo che l’opera contemporanea debba abitare in un luogo che le preesisteva».

Le sue creazioni, che siano installazioni o collage, cercano quindi sempre una relazione con lo spirito del tempo che aleggia nelle stanze dove sono esposte. L’autore genovese, pur schivo, ha realizzato nell’ultimo periodo diverse mostre (si pensi soltanto a quelle da Alfonso Artiaco nel 2021 e da Massimo Minini nel 2022) e ottenuto riconoscimenti.

Nel ’22 è infatti stato insignito in Giappone del Praemium Imperiale insieme ad Ai Weiwei e Wim Wenders (oltre ad essere stato «artista dell’anno» 2022 per «Il Giornale dell’Arte»). Segno che, al di là delle mode passeggere che caratterizzano l’arte degli ultimi anni, i grandi artisti rimangono sempre tali.

Giulio Paolini alla Galleria Valentina Bonomo. Cortesia della Galleria Valentina Bonomo

Giorgio Guglielmino, 02 gennaio 2023 | © Riproduzione riservata

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