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A sinistra:, una medaglia di Bertoldo di Giovanni raffigurante la Congiura dei Pazzi, 1478; a destra, una medaglia di Niccolò Fiorentino con il busto di Angelo Poliziano, 1494

© Staatliche Museen zu Berlin, Münzkabinett / Reinhard Saczewski

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A sinistra:, una medaglia di Bertoldo di Giovanni raffigurante la Congiura dei Pazzi, 1478; a destra, una medaglia di Niccolò Fiorentino con il busto di Angelo Poliziano, 1494

© Staatliche Museen zu Berlin, Münzkabinett / Reinhard Saczewski

A Berlino rivive la Congiura dei Pazzi

Il Bode-Museum ricostruisce la fallita cospirazione ordita contro i Medici attraverso medaglie, rilievi, dipinti e busti

Berlino ripercorre uno degli episodi più celebri e drammatici della Firenze del Quattrocento: la congiura dei Pazzi, l’attentato politico che il 26 aprile 1478 sconvolse la città. Durante la messa solenne in Santa Maria del Fiore, Giuliano de’ Medici venne assassinato, mentre il fratello Lorenzo il Magnifico riuscì a salvarsi, avviando poi una feroce repressione contro i cospiratori, prima fra tutti la potente famiglia di banchieri fiorentini dei Pazzi.

Dal 24 ottobre al 20 settembre 2026 il Bode-Museum di Berlino dedica a questo episodio una mostra, curata da Neville Rowley, conservatore della Gemäldegalerie, e Karsten Dahmen, vicedirettore del Münzkabinett, che ne ricostruisce la vicenda attraverso una selezione di opere provenienti dalle proprie collezioni. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Münzkabinett e la Collezione di sculture dei Musei statali di Berlino, entrambi custodi di una medaglia di Bertoldo di Giovanni raffigurante Lorenzo e Giuliano de’ Medici. Una delle due, allora ancora attribuita ad Antonio del Pollaiolo, entrò nel 1869 al Münzkabinett proveniente dalla collezione di Benoni Friedländer, padre di Julius, direttore del museo. L’altra fu donata nel 1904 alla Collezione di sculture dal grande mecenate berlinese James Simon.

Accanto alle due medaglie, la mostra riunisce altri esemplari della collezione James Simon, insieme a rilievi, busti e dipinti della Skulpturensammlung e della Gemäldegalerie. Tra le opere esposte spicca il ritratto postumo di Giuliano de’ Medici dipinto da Sandro Botticelli, che lo raffigura con lo sguardo abbassato, fissando per sempre la memoria della tragedia. A questo si affiancano un ritratto d’uomo di attribuzione incerta e un Davide con la testa di Golia di Antonio e Piero del Pollaiolo. Fra le sculture figurano il busto del cardinale Raffaele Sansoni Riario, quello di Lorenzo il Magnifico e un rilievo con il profilo di Giuliano de’ Medici. Particolarmente rara è inoltre una «Vergine con Bambino» in bronzo con lo stemma dei Pazzi, testimonianza eccezionale poiché, dopo la congiura, i beni e gli emblemi della famiglia furono sequestrati e distrutti.

L’obiettivo della mostra è ricostruire un momento preciso della Firenze medicea, il 26 aprile 1478, mostrando come l’arte fosse strumento di propaganda per i committenti. Infatti, proprio negli stessi anni in cui Botticelli dipingeva capolavori come «La Primavera» e la «Nascita di Venere», dovette anche «assorbire» gli eventi politici per raccontarne la storia. 

Sandro Botticelli, «Giuliano de’Medici», 1478. © Staatliche Museen zu Berlin, Gemäldegalerie / Christoph Schmidt

Kardinal Raffaele Sansoni Riario, «Andrea Bregno, Roma», 1478 ca. © Staatliche Museen zu Berlin, Skulpturensammlung und Museum für Byzantinische Kunst / Antje Voigt

Chiara Caterina Ortelli, 23 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

A Berlino rivive la Congiura dei Pazzi | Chiara Caterina Ortelli

A Berlino rivive la Congiura dei Pazzi | Chiara Caterina Ortelli