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Tina Lepri
Leggi i suoi articoliArcugnano (Vicenza). La grande bufala, in realtà un abuso edilizio spacciato per teatro greco, per mesi ha funzionato. I visitatori pagavano per visitare, cenare, assistere agli spettacoli nel «teatro greco» costruito in anni recenti e senza permessi devastando una grande collina ad Arcugnano in provincia di Vicenza.
Per l'Anfiteatro Marittimo Berico Porto degli Angeli, pubblicizzato come «eccezionale sito archeologico con reperti dal neolitico, greco e romano», su disposizione della Procura di Vicenza sono scattati i sigilli per «abuso edilizio e costruzione recente realizzata in assenza di ogni permesso», insieme all’ordinanza di demolizione.
Se a Totò non era riuscita la vendita della Fontana di Trevi, per Franz Malosso-von Rosenfranz, il cui vero nome è Franco Malosso e vive ad Arcugnano, le cose sono andate meglio. Le visite al teatro, 5mila mq, da lui fatto costruire con pietre moderne un po’ invecchiate su una collina dove avvenivano anche spettacoli in costume e cene, gli ha fruttato per alcuni mesi una bella cifra. Era infatti molto frequentato soprattutto da stranieri, al costo di 40 euro a persona per il biglietto d’ingresso. Malosso è stato denunciato per abuso edilizio, violazione del vincolo paesaggistico e ricerche archeologiche non autorizzate. Nel sito è stato costruito anche un laghetto.
Rimangono tante domande: per mesi nella zona c’è stato il trasporto di centinaia di blocchi di pietra, il terreno è stato recintato, sequestrato e trivellato dalle ruspe. Dov’erano le autorità mentre si costruiva il teatro patacca assediato dai turisti per entrare nel paradiso «neolitico, greco, romano» dove si continuava a scavare per trovare altre meraviglie «archeologiche»?

L'anfiteatro abusivo di Arcugnano
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