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Usa e renditi utile

Laurie Rojas

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Una pistola calibro 38 è posata sul tavolo di fronte all’artista Tania Bruguera che inizia una sua conferenza sull’arte politica al Jeu de Paume di Parigi. Quando arriva alla fine della prima pagina della presentazione, la Bruguera afferra l’arma, carica una pallottola, fa girare il tamburo come nella roulette russa, la punta alla testa e preme il grilletto. Non succede nulla. La Bruguera continua a leggere e ripete il gesto altre due volte, alla fine di ogni pagina, restando viva per miracolo. L’artista cubana aveva riproposto la performance, «Self-Sabotage», lo stesso anno alla 53ma Biennale di Venezia del 2009, quando sparò in aria per dimostrare che la pistola era davvero carica. Tania Bruguera è conosciuta nel campo della performance e dell’attivismo per le sue opere dalle forti implicazioni politiche. Negli ultimi due anni ha messo a punto un progetto a lungo termine con il Queens Museum of Art and Creative Time, «Immigrant Movement International», un movimento politico-artistico. Attraverso questo progetto Bruguera ha iniziato a esplorare il concetto dell’«Arte Útil», l’«arte utile» come strumento sociale. Con l’obiettivo di portare l’Arte Útil in un contesto museale, l’artista ha iniziato una collaborazione con curatori e artisti internazionali per la mostra «Il Museodell’Arte Útil», al Van Abbemuseum dal 7 dicembre al 30 marzo. Tutti gli aspetti dell’esperienza compiuta dal visitatore sono riproposti come «utili». Lo staff ha ad esempio concordato con il Museo di proporre l’ingresso gratuito alla mostra e orari di apertura prolungati. Il programma di accoglienza «Human Hotel» offre ai visitatori la possibilità di pernottare gratuitamente per tre notti presso case di gente del posto, mentre «The Honest Shop», organizzato dalla società inglese Grizedale Arts, propone prodotti locali fatti a mano al posto dei soliti gadget dei gift shop del museo. «Una delle cose più importanti della mostra è che le persone dovranno scegliere se essere visitatori o “utilizzatori”, spiega la Bruguera. Chi vuole essere un utilizzatore dovrà investire un certo numero di ore e partecipare ai workshop». Questo approccio, per l’artista, è un tentativo di «modificare il comportamento e le aspettative dei visitatori del Museo». La rassegna comprende opere nuove e altre più datate, una timeline storica dell’Arte Útil, workshop sulla pirateria informatica, ma «non offre nessuna soluzione» precisa la Bruguera,  che spera il progetto possa proseguire dopo la mostra grazie alla Association of Arte Útil Artists.








Laurie Rojas, 25 febbraio 2015 | © Riproduzione riservata

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