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Carlo Avvisati
Leggi i suoi articoliAttraverso marmi, bronzi e monete il Museo Archeologico Nazionale di Napoli racconta la straordinaria storia di Augusto, il pacificatore dell’impero romano, nel bimillenario della morte, avvenuta il 19 agosto del 14 d.C. «apud Nolam», presso Nola.
La mostra «Da Ottaviano a Divo Augusto» (fino al 4 maggio), si sviluppa tra l’atrio e il primo piano del museo borbonico. In esposizione, circa 120 pezzi, presentati secondo una logica che tiene in conto tanto il ruolo avuto dalla Campania nei confronti dell’ascesa al potere di Augusto, all’indomani della morte di Cesare, quanto il tema conduttore dell’esposizione, ovvero le onoranze funebri (il funerale si svolse a tappe e dunque se ne raccontano le diverse fasi in territorio campano) di cui fu oggetto il primo «princeps» di Roma, ormai visto come personaggio divino dal populus romanus.
Una sezione della mostra è dedicata alla conquista del potere e viene descritta attraverso le monete con le effigi, tra cui quelle di Marcantonio, Agrippa, e dello stesso Ottaviano, non ancora «Augusto». Un’altra sezione dell’esposizione evidenzia quanto Ottaviano abbia influito nella vita civile e sociale dell’impero, con i cittadini che vestono come lui, le donne che si ispirano alle acconciature di Livia, offrendo uno spaccato di costume della Roma di 20 secoli fa.
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