
Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliIl mecenatismo molto attivo della Fondazione non profit Friends of Florence coinvolge questa volta il grande Crocifisso ligneo di inizio Cinquecento che dal 1849 appartiene all’Accademia delle Arti del Disegno. Proveniente dalla chiesa fiorentina di San Jacopo tra i Fossi, è collocato nell’ex convento della Santissima Annunziata, nel vestibolo della Cappella dei Pittori (o Cappella di San Luca) della quale l’Accademia ha la titolarità.
Tradizionalmente assegnato ai fratelli Giuliano e Antonio il Vecchio da Sangallo e datato tra il 1480 e il 1500 ca, il Crocifisso, per il quale Vasari fa riferimento ad Antonio e alla sua bottega, potrebbe anche esser stato scolpito circa vent’anni dopo perché lo stile sembra rimandare a quello del figlio di Giuliano, Francesco da Sangallo.
Il restauro, diretto da Giorgio Bonsanti, responsabile della conservazione del patrimonio artistico dell’Accademia delle Arti del Disegno e già soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, è di Francesca Spagnoli, il cui progetto aveva vinto il concorso bandito dal Salone del Restauro di Firenze 2014.
Una volta fermato il devastante attacco di tarli, sono stati messi in sicurezza gli strati pittorici interessati da fenomeni di sollevamento diffusi di grave entità ed è stata recuperata la policromia originale scoperta nel corso delle indagini diagnostiche preliminari. Sotto la patina di color marrone scuro, stesa nell’Ottocento a simulare il bronzo, allora considerato materiale più nobile del legno, sono infatti emerse parti dipinte e, seppur con toni smorzati dal trascorrere del tempo, sono tornati leggibili alcuni dettagli di grande raffinatezza esecutiva, come i peli sul corpo o le lacrime sul volto.
Per la pulitura sono stati utilizzati prodotti diversi con differenti sistemi di applicazione e notevoli esiti ha sortito anche l’uso del laser applicato sulla policromia e sul tessuto del perizoma, materiale che risultava difficile trattare con mezzi chimici.
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