Virtus Zallot
Leggi i suoi articoliLe pitture murali realizzate nella seconda metà del XIII secolo in San Francesco ad Assisi tradussero in figura il formarsi della memoria ufficiale del santo e il formalizzarsi del suo Ordine, non senza conflitti e compromessi. Serena Romano le ha analizzate in relazione al contesto, dedicando loro questo volume impegnativo ma coinvolgente, esemplare per metodo e avvincente nei contenuti.
Ciascuno dei sette saggi che lo compongono, prevalentemente inediti, individua, indaga e risolve un problema, ricostruendo condizioni e condizionamenti del lavoro di maestri e botteghe. Particolare attenzione è dedicata al mestiere di dipingere, dove il fare è procedimento attivo e creativo e il cantiere, osserva Romano, «crogiolo di esperienze e acceleratore di pensiero».
Le pitture non sono passiva traduzione di testi scritti ma brani originali e autonomi, talora di acutissima intelligenza formale e interpretativa. Entro tale orizzonte anche le anomalie trovano spiegazione: così, per esempio, tra le opere di Cimabue, la doppia crocifissione nel transetto della Basilica superiore e l’Italia romanizzata nella volta degli Evangelisti; oppure la «Benedizione di Isacco», che entro le storie bibliche della navata occupa ben due scene con riferimento alle dibattute questioni dell’eredità di Francesco e della sua successione.
Osservandone la geografia pittorica, Romano evidenzia come il dispiegarsi dei dipinti sia «più simile a un testo multimediale di oggi che a un libro del Duecento», poiché a determinare «le concatenazioni del discorso è l’osservatore stesso con i propri movimenti, con la direzione dei propri sguardi, con la propria capacità di memoria».
Tale progetto di comunicazione visiva rende l’insieme particolarmente intrigante e inaspettatamente moderno. Il volume include un ricco repertorio fotografico, schemi grafici che visualizzano la disposizione degli affreschi, una breve antologia di documenti e un’amplia bibliografia.
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