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Polaroid russe e italiane di Tarkovskij

Giovanni Pellinghelli del Monticello

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Il corpus praticamente completo delle polaroid scattate dal regista Andreij Tarkovskij (1932-86), protagonista leggendario della cinematografia mondiale di cui a dicembre di quest’anno ricorre il trentennale della scomparsa, sarà offerto in un’asta dedicata («Tarkovsky’s Mirror on the World») da Bonhams a Londra il 6 ottobre, durante la settimana di Frieze London e Frieze Masters, dopo un road-show che toccherà il Festival del Cinema di Berlino e New York.

La raccolta (257 polaroid in totale, suddivise in 29 lotti tematici di numero variabile fra 9 e 15 con stime diversificate secondo contenuti e rarità tematica) copre gli ultimi anni di Tarkovskij in Russia e la sua permanenza in Italia e proviene direttamente dalla famiglia (dalla collezione sono infatti escluse solo immagini di tematica più privata). Tarkovskij, la cui poetica si è sempre concentrata sul tema del tempo che fugge, iniziò a utilizzare la macchina fotografica Polaroid nel 1977 e vi riconobbe lo strumento ideale per «fissare e fermare il tempo» (Tonino Guerra).

La raccolta spazia dalle istantanee di familiari e amici intimi della cerchia di Tarkovskij, compresi i registi italiani Antonioni e Fellini e lo scrittore Tonino Guerra, suo sceneggiatore preferito, a immagini personali, come quelle con il suo cane, fino a quelle suggestive e perfino pittoriche di paesaggi russi e italiani, questi soprattutto toscani, per la scelta delle riprese di «Nostalghia» e degli altri film «italiani» e offre lo sguardo privato di Tarkovskij in «momenti di vita» tra fine anni Settanta e primi anni Ottanta.

Giovanni Pellinghelli del Monticello, 06 settembre 2016 | © Riproduzione riservata

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Polaroid russe e italiane di Tarkovskij | Giovanni Pellinghelli del Monticello

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