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Pioggia di stelle

Luana De Micco

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Durante il restauro della Cattedrale di Saint-Pierre è stato scoperto sotto l’intonaco un ciclo pittorico gotico di eccezionale qualità

La Cattedrale di Saint-Pierre sta svelando i suoi segreti. Il restauro del transetto sud ha permesso infatti di portare alla luce un vasto ciclo pittorico di epoca gotica, databile a fine del Duecento. Arrivate a noi in uno stato di conservazione sorprendente, le pitture murali riproducono scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, un’Incoronazione della Vergine, Cristo giudice circondato da Maria, san Giovanni e un corteo di angeli.

Una pioggia di stelle viene giù dalla volta. «Un decoro di questo periodo su una superficie così ampia, più di 600 metri quadrati, è un unicum in Francia, ci spiega Anne Embs, conservatrice dei monumenti storici della regione Poitou-Charentes.
È una scoperta eccezionale anche per la ricca iconografia e la preziosità dei pigmenti utilizzati, cinabro, azzurrite, foglia d’oro e argento. Questo fa pensare che il decoro sia stato commissionato da un personaggio di alto rango». Lo stile iconografico, lineare e raffinato, con i personaggi allungati e i volti piccoli, sono tipici del Gotico rayonnant (radiante) che si è sviluppato dal 1250 durante il regno di Luigi IX il Santo.

La Cattedrale di Poitiers, che rientra nel novero delle grandi cattedrali gotiche del Nord della Francia, fu costruita a partire dal 1160 per volontà di Eleonora d’Aquitania ed Enrico II di Inghilterra. Le pitture erano nascoste dal 1783 quando, come spesso si usava fare all’epoca, le pareti della Cattedrale furono intonacate. Il restauro del transetto sud della chiesa era in programma dal 2012, reso necessario da infiltrazioni d’acqua che compromettevano la consistenza della pietra. «Nel 2012 abbiamo avviato una campagna di sondaggi. Sapevamo che in quel punto dovevano esserci delle pitture nascoste. La loro presenza era segnalata da alcuni documenti dell’Ottocento, ma non ci aspettavamo che la decorazione fosse così estesa e di una tale qualità. È stata una sorpresa».

Nel gennaio 2015 i restauratori hanno iniziato a liberare le pitture dall’intonaco che le ricopriva. L’unico strumento utilizzabile era lo scalpello: «L’intonaco del Settecento aderiva molto alla pittura sottostante. Non è stato possibile applicare solventi chimici né utilizzare tecniche di microabrasione. Siamo dovuti intervenire in modo, diciamo così, naturale». Centimetro dopo centimetro, il minuzioso e delicato lavoro è durato più di nove mesi. Dopodiché è iniziato il restauro vero e proprio delle pitture che si concluderà in autunno. Si tratta, dove possibile, di correggere le lacune per migliorare la leggibilità delle forme. Ulteriori sondaggi hanno rilevato la presenza di altre pitture nascoste a livello della crociera: «Speriamo di poterle liberare, ma non ci aspettiamo una scoperta come questa, precisa Anne Embs. Sono senza dubbio più antiche».

Per i lavori, che comprendono anche il restauro delle vetrate della stessa epoca, sono stati stanziati circa 800mila euro. 

Luana De Micco, 01 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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Pioggia di stelle | Luana De Micco

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