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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliMilano. Novità in arrivo alla Pinacoteca Ambrosiana: in autunno il prefetto della Biblioteca Ambrosiana Franco Buzzi prevede di dotare l’intero museo di una nuova illuminazione affidata all’esperto Alessandro Colombini sviluppato dall’azienda Lumen Center Italia. Creati corpi illuminanti che montano led da 23 watt e ottiche particolari che focalizzano il fascio luminoso sulle opere.
Fino ad ora i lavori hanno riguardato l’allestimento illuminotecnico dello scalone dell’Ambrosiana, la sala Federiciana con i disegni del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e due delle sale dei dipinti (la 2, detta del Botticelli, e la 7, detta dei fiamminghi). Oltre al completamento dell’illuminazione nelle restanti 22 sale, le novità riguarderanno anche l’allestimento di parte del percorso, in particolare nell’atrio dell’Ambrosiana e della sala sotterranea.
Nell’atrio a fianco dei bassorilievi del Cinquecento della Colonna Traiana e delle copie di Laocoonte e Pietà michelangiolesca verranno esposti anche «nuovi» gessi ottocenteschi. Ma soprattutto dall’autunno sarà possibile per il pubblico visitare la chiesa inferiore di San Sepolcro, risalente all'anno Mille, mentre il piano «meno uno» verrà interamente dedicato a Leonardo. Gli originali resteranno nelle usuali collocazioni della sala Federiciana, ma nel nuovo spazio verrà realizzato un progetto informativo sul maestro toscano. Il prefetto Buzzi ha spiegato che vi figureranno reperti antichi, copie di codici antichi, pannelli informativi e computer per eseguire i giochi matematici leonardeschi. Tra poche settimane, inoltre, si potrà vedere anche il Gabinetto numismatico dell’Ambrosiana, composto da ventimila monete e medaglie. Conclude monsignor Buzzi: «I nuovi interventi illuminotecnici si sono dimostrati capaci di rinnovare la percezione dei capolavori conservati in Ambrosiana. Ogni opera è resa più fruibile e immediatamente intuibile nella forza ispiratrice che l’ha generata e le calibrate miscele di luce fredda e calda consentono un’ineguagliabile esaltazione del valore cromatico, garantendo al tempo stesso una perfetta conservazione delle opere pittoriche».
L'istituzione milanese fu fondata da Federico Borromeo nel 1618, vicino alla Biblioteca Ambrosiana aperta nel 1607. La raccolta è composta da circa 1.500 opere su tavola, tela e rame, alcune celeberrime come il Musico di Leonardo o la Canestra di frutta di Caravaggio. Conservati qui anche 248 disegni di maestri quali Raffaello (ad esempio il grande cartone per la Scuola d’Atene, attualmente in restauro che precede il riallestimento anche di questo spazio) e di Leonardo del quale è conservato il Codice Atlantico composto da 1.750 disegni.

La Sala 2 della Pinacoteca Ambrosiana. Foto © Barbara Bonomelli
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