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Nonantola cura i danni pre e post terremoto

Stefano Luppi

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All’inizio dell’estate 2017 la ultramillenaria Abbazia di Nonantola, fondata nel 752 dal benedettino sant’Anselmo su incarico del re longobardo Astolfo, sarà di nuovo completamente fruibile dopo il restauro che porrà rimedio ai danni del sisma del 2012 e a problemi strutturali precedenti

A presentare i lavori, del valore di poco meno di un milione di euro, affidati al presidente degli ingegneri modenesi Augusto Gambuzzi, è stato il vescovo di Modena e abate di Nonantola Erio Castellucci. Chiesa, museo, archivio e cripta, non chiuderanno a turisti e fedeli: all’interno della chiesa è stato realizzato un percorso protetto dal quale ci si potrà affacciare sul cantiere.

La diocesi di Modena Nonantola ha avuto 104 chiese lesionate, alcune sono state restaurate, per molte sono pronti i progetti di intervento. Spiega Gambuzzi: «Seguo l’abbazia dai primi anni Novanta e posso dire che presentava varie crepe fin da prima del terremoto. Era una grande malata soprattutto nella zona dell’abside. Poi il terremoto, di un tipo diverso da quello dell’Aquila, ha lesionato le murature e spostato le strutture. I danni del sisma sono stati forti perché, ad esempio, le capriate in legno sono solo appoggiate. Abbiamo fatto dei carotaggi sui muri mentre sulle colonne la Soprintendenza ci ha concesso di mettere catene che rafforzano la struttura».

Stefano Luppi, 08 agosto 2016 | © Riproduzione riservata

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Nonantola cura i danni pre e post terremoto | Stefano Luppi

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