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Giusi Diana
Leggi i suoi articoliUn itinerario a ritroso nella produzione di Ugo Nespolo è quanto si prefigge di fare la mostra promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo, attesa per il mese di ottobre a Palazzo Valle, sede della Fondazione Puglisi Cosentino
Nespolo esordì negli anni Sessanta con il gallerista Arturo Schwarz di Milano, che propose una sua personale intitolata «Macchine e oggetti condizionali» curata da Pierre Restany. Nel 1968 realizzò a Torino la serie di mostre e incontri «Les mots et les choses» con Ben Vautier e Alighiero Boetti, che comprendeva tra l’altro eventi e concerti Fluxus per la prima volta in Italia.
Nespolo è amico di tanti artisti con cui collabora negli anni a diversi progetti, insieme a Enrico Baj fondò l’Istituto Patafisico Ticinese, mentre Lucio Fontana, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti e Mario Merz furono i protagonisti dei suoi primi film sperimentali, nati dall’incontro con gli artisti del New American Cinema: Jonas Mekas, Andy Warhol, Yoko Ono e P. Adam Sitney.
Il Centre Pompidou di Parigi ha dedicato ai film di Ugo Nespolo la monografica «Nespolo Le cinéma diagonal». A proposito della mostra in Fondazione Danilo Eccher spiega: «A Catania e alla Sicilia spetta il compito di ridistribuire le carte per una nuova lettura del piemontese Nespolo, recuperare tracce importanti che raccontano la leggerezza goliardica nell’analizzare le dinamiche logico-matematiche, l’ironia profonda, dai profumi situazionisti, per una drammatica crisi sociale che nel 1969 farà realizzare a Nespolo opere come “Champagne-Molotov”, i giocattoli giganti di un poverismo metafisico, gli anagrammi e gli incastri da cui poi prenderanno vita le figure e i paesaggi immersi nelle esplosive atmosfere deperiane….Togliere le incrostazioni interpretative legate alla bellezza superficiale per scavare nei pensieri più ruvidi, nella poesia più intima dell’arte di Ugo Nespolo, è quello che la mostra siciliana di Catania intende restituire. Non un artista diverso ma più completo, non una semplice mostra ma una ricerca curiosa e interessante».
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