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Un fermo immagine del video di presentazione di «Costume Colloquium V»

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Moda, storie di eccessi e di restrizioni

Anna Maria Colombo

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Nei giorni 17-20 novembre prossimo si terrà a Firenze presso l’Auditorium del Duomo la V edizione del convegno internazionale «Costume Colloquium».

L’evento, di cadenza biennale, ha come argomento le restrizioni e gli eccessi nella storia dell’abbigliamento. Per quattro intere giornate, studiosi, conservatori museali, stilisti, si succederanno al microfono per raccontare le loro esperienze e conoscenze seguendo un ordine che prevede ben XI sessioni tematiche. Qui basterà accennare almeno a qualcuna di queste sessioni, dal titolo spesso suggestivo. È il caso di «Più vicini a Dio» (Sessione II). Non di rado le dottrine religiose orientano il modo di vestire degli adepti. Come avviene negli abiti ottocenteschi dei Quaccheri a cui è dedicata una relazione.

La IV Sessione titola «Muta-forma» e annovera, fra gli altri, un originale contributo riguardante l’abbigliamento per la gravidanza in un arco temporale che parte dalla metà del XVIII secolo per arrivare alla fine del XX. La V Sessione «Politically (In) Corretta» riunisce contributi che analizzano i mutamenti nel modo di vestire avvenuti in seguito a grandi rivolgimenti politico-sociali. Fra questi le restrizioni che definirono la moda sovietica del primo decennio dopo la Rivoluzione d’Ottobre. Ma non mancano, in questa sessione, analisi d’attualità, quale la crisi greca e le sue ripercussioni nel settore moda del paese. «Troppo troppo poco» è il divertente titolo della X Sessione dove a essere osservati e raccontati sono gli eccessi del minimalismo.

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Anna Maria Colombo, 15 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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