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Librai antiquari giramondo

Vittorio Bertello

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In due mesi viaggiano in tre continenti. Ecco che cosa hanno portato in Giappone o presenteranno all’Antiquarian Book Fair e al Salon du Livre

Reduci dalla partecipazione alla fiera di Tokyo (dal 5 al 7 marzo), a cui hanno partecipato per la prima volta, essendo stati invitati per il 50mo anniversario della associazione di librai antiquari giapponesi (erano in tre gli italiani: Fabrizio Govi di Modena, che ha portato libri occidentali sul Giappone, Bado e Mart di Padova e Bibliopathos di Verona-Torino, che lì ha venduto un’edizione cinquecentesca del Canzoniere di Petrarca in un esemplare appartenuto a Thomas Kendall, uno dei finanziatori intorno al 1600 del teatro shakespeariano di Blackfriars), i mercanti di settore hanno in aprile due importanti appuntamenti internazionali: l’Antiquarian Book Fair di New York (9-12 aprile, oltre 200 espositori) e il Salon International du Livre Rare et de l’Autographe a Parigi (24-26 aprile, circa 160 espositori).

Sono nove i librai antiquari italiani a New York: Bibliopathos (che porta un incunabolo di calcolo computazionale, l’Enchiridion Novi Algorismi, stampato a Colonia nel 1504, a 12.700 euro), Libreria Govi (che tra l’altro ha sei libri della Cosmografia universale di Sebastian Münster, stampato a Basilea nel 1558, a 34mila euro), Lex Antiqua (Castiglione dei Pepoli, Bo), le milanesi Mediolanum (che ha una Commedia di Dante con il commento di Benvenuto da Imola, edita a Venezia da Vindelin da Spira nel 1477) e Il Polifilo (che porta Les paradoxes du Seigneur de Malestroict, Parigi, 1566, prima edizione di un’opera fondamentale nella storia del pensiero economico, a 35mila euro), la romana Philobiblon, Bado e Mart di Padova (che presenta uno dei più bei libri figurati del Rinascimento, il De claris mulieribus di Giacomo Filippo Foresti, Ferrara, 1497, a 60mila euro), il torinese Pregliasco (che espone tra l’altro un album di incisioni seicentesche, il Compendio dell’armi de Caramogi di Antonio Francesco Lucini, Firenze 1627, con 23 incisioni a bulino e acquaforte, a 19mila euro, e Bizzarrie per maschere, con acconciature e copricapi, di Agostino Mitelli, 1638, a 18mila euro), lo Studio Paolo Rambaldi di Molinella (Bo), che avrà una Raccolta di alcuni disegni del Barberi da Cento detto Il Guercino, Roma, Giovanni Generoso Salomoni, 1764, primo stato, con le tavole tirate in sanguigna. Al Salone di Parigi invece saranno in quattro a difendere i nostri colori: L’Arengario di Gussago (Bs), che porta tra l’altro Depero Futurista, edizione italiana Dinamo-Azari, 1927, legatura in cartone con due bulloni di alluminio ai piatti, Bado e Mart, Primigenia di Gattico (No) e Studio Giuseppe Solmi di Ozzano dell’Emilia (Bo), l’unico libraio italiano specializzato in manoscritti medievali e islamici, che avrà un libro d’ore miniato proveniente dalla bottega dei fratelli Hardouin, Parigi, 1520 ca (con 20 miniature grandi e 11 più piccole) e un manoscritto arabo di alchimia datato all’anno 900 dell’era islamica (corrispondente al 1494-95 dell’era cristiana).

Vittorio Bertello, 03 aprile 2015 | © Riproduzione riservata

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