Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Carlo Avvisati
Leggi i suoi articoliNapoli. «Pi – iota – pi – tau – omicron – iota – epsilon»: queste le lettere della prima parola greca, «?I?TOIE», letta su un papiro ercolanese senza che fosse necessario il suo srotolamento. Un altro vocabolo individuato è «EI?OI».
La messa a punto dell’innovativa tecnica di lettura, che sfrutta la capacità di penetrazione delle radiazioni all’interno del rotolo con tecniche di tomografia a contrasto di fase (XPCT), si deve a Vito Mocella, dell’Istituto per la microelettronica del Cnr-Napoli. I fragili rotoli, carbonizzati dai surges prodotti dal Vesuvio nell'eruzione del 79 d.C., non vengono in tal modo danneggiati da manovre che ne prevedevano sino ad oggi l’apertura meccanica e la successiva lettura mediante luce radente.
La nuova tecnica, pubblicata su «Nature Communications» e presentata ieri a Napoli al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II, è stata messa a punto in collaborazione con Gianluca del Mastro, del Centro internazionale per lo studio dei papiri ercolanesi «Marcello Gigante», l’European Synchrotron Radiation Facility (Esrf) di Grenoble e l’Institut de France di Parigi, presso cui è custodito il papiro studiato. Il rotolo in possesso dell’istituto parigino venne donato assieme ad altri cinque (due dei quali sono già aperti) dal Carlo di Borbone a Napoleone: risalirebbe al I secolo a.C. e, dallo stile della scrittura, potrebbe contenere testi del filosofo epicureo Filodemo di Gadara.
I rotoli vennero trovati nel 1760 dagli scavatori borbonici nella villa che si ritiene sia appartenuta a Lucio Calpurnio Pisone e che da allora venne detta dei Papiri proprio per la grande quantità di rotoli rinvenuti in quella che doveva essere la biblioteca della domus. La ricerca ha permesso di scoprire anche la composizione dell'inchiostro usato nei papiri, costituito da acqua, gomma arabica e nerofumo.

Le due parole greche individuate nel papiro dell'Institut de France grazie alla nuova tecnica
Altri articoli dell'autore
Nel Palazzo Reale, al primo piano, si inaugura oggi la biblioteca della Soprintendenza Archeologia e Paesaggio per l’Area Metropolitana in quella che negli anni Sessanta fu la dimora del soprintendente partenopeo
Riaperta dopo vent’anni e dopo accurati interventi di restauro una delle domus più interessanti del Parco Archeologico di Pompei
Ritrovato vicino al Parco di Pompei, servirà un anno per restaurarlo
Nel portico orientale della Palestra Grande illustrato il concetto di venustas