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Redazione GdA
Leggi i suoi articoliTra i pezzi affidati dagli eredi a Wannenes un Neri di Bicci e un capitello della Torre di Pisa
Dopo un inizio di stagione più che lusinghiero, con tre aste di inizio marzo che hanno totalizzato 2,95 milioni di euro (e una percentuale di venduto per lotti del 78,1%), Wannenes a maggio ha una serie di vendite con argenti, avori, icone e arte russa (il 16), ceramiche e vetri (il 17), arredi e arti decorative (sempre il 17), gioielli (il 31) e dipinti antichi e del XIX secolo (1 giugno), con alcuni lotti provenienti dalla collezione privata dell’antiquario torinese Giancarlo Gallino (scomparso nel 2011), già titolare della galleria Antichi Maestri Pittori.
Tra le porcellane, un piatto di servizio in maiolica policroma delle fornaci di Pavia databile intorno al 1720, decorato a rilievo e con figure («Ercole e la Virtù») realizzate dal pittore Siro Antonio Africa, parte da una stima di 1.900-2.200 euro.
Nella sessione di arti decorative figura uno dei cavalli di battaglia dell’intero ciclo di vendite (provenienza Gallino): un capitello figurato in marmo bianco proveniente dalla terza loggia della Torre di Pisa. La scultura, che nel 1990 fu oggetto di uno studio commissionato dal mercante torinese a Enrico Castelnuovo, ha una valutazione di 150-180mila euro. È invece attribuito a Guglielmo della Porta (1515-77) un busto in bronzo patinato di papa Paolo III Farnese, quotato 20-30mila.
Ma il lotto di punta delle aste di Wannenes è, nella vendita di pittura antica, una tempera su tavola, fondo oro, con «L’arcangelo Raffaele e Tobiolo con i santi Simone, Taddeo, Niccolò da Tolentino, Agostino di Ippona, Monica e Giacomo Maggiore» di Neri di Bicci (1418/20-92), anch’esso già collezione Gallino. Il quadro misura 170,8x170,4 cm e ha una valutazione compresa tra 400 e 600mila euro.
Nella sezione di pittura dell’Ottocento, infine, compaiono due dipinti dei due fratelli Induno: di Domenico, il maggiore (1815-78), un olio su tela di 99,5x47,5 cm, «La prova», ha una quotazione di 10-15mila euro; di Gerolamo, il minore (1825-90), «La lettura», olio di 70x87 cm, parte invece da 8-12mila.
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