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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliFino al 28 febbraio la Galleria de’ Foscherari presenta la mostra «Pier Paolo Calzolari/Giorgio Morandi/Claudio Parmiggiani».
L’occasione è il cinquantenario della morte di Giorgio Morandi (1890-1964) e il presupposto che ai maestri del Novecento si guardi non perché divenuti «classici» (ossia sempre attuali) bensì al contrario perché «inattuali». Di qui il dialogo fra un maestro «inattuale» come Morandi con due artisti che potrebbero essere stati suoi allievi: Calzolari e Parmiggiani.
«Il primo, impostosi come protagonista dell’Arte povera, spiega Pasquale Ribuffo, titolare della galleria, ha scelto poi la ricerca rischiosa e solitaria di un’essenza artistica, della quale, per citare Heidegger, si è perso anche il linguaggio per esprimerla. Il secondo si è affermato per la ricerca, questa volta l’allusione è a Walter Benjamin, delle tracce che l’arte ha lasciato dei suoi percorsi storici nella forma di reperti archeologici».
Inoltre, non è solo dettaglio biografico che i due artisti vivano appartati, nella ricerca di una visuale esterna da cui farsi osservatori e critici del mondo, così come Morandi viveva isolato (ma non recluso dal contatto culturale internazionale) in via Fondazza o nella solitudine di Grizzana.
Accanto alla «Nevicata» del 1940 e alla «Natura morta» del 1931 di Morandi, figurano tre lavori di Calzolari: «Valori plastici» (2005), «Natura morta» (2006) e la «Fontana» (2014), realizzata per questa esposizione, insieme a una grande installazione site specific di Parmiggiani.
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