Giorgio Guglielmino
Leggi i suoi articoliManila. Rimarrà aperta fino al 30 aprile presso il Metropolitan Museum di Manila la mostra «Arte povera. Italian landscape» curata da Danilo Eccher. Si tratta della più importante mostra sull’Arte povera proveniente dall’Italia e mai presentata in Asia e rappresenta una delle operazioni di punta del Ministero degli Esteri italiano all’interno delle attività promozionali della cultura italiana all’estero per il 2020. Promossa dall’Ambasciata d’Italia a Manila, la mostra presenta 12 artisti con 12 opere, ognuna di grandissime dimensioni ed enorme impatto visivo. Si va da un igloo di Mario Merz di 3 metri di diametro (nella foto) al più grande ricamo di Alighiero Boetti di più di 12 metri di lunghezza realizzato per Gibellina e presentato qui per la prima volta all’estero. Dall’opera storica del 1970 di Pier Paolo Calzolari di 3x5 «Senza titolo (primo e secondo giorno come gli orienti sono due)» all’«Orchestra di stracci» di Michelangelo Pistoletto del 1968. A dieci artisti dell’Arte povera (Anselmo, Boetti, Calzolari, Fabro, Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Penone, Pistoletto, Zorio) si aggiungono due artisti di una generazione successiva, Francesco Arena e Gianni Caravaggio, che ugualmente utilizzano materiali non convenzionali. Il primo espone l’opera «Europa 11 novembre 2015» mentre Caravaggio è presente con la scultura-installazione «L’orizzonte si posa su una nuvola mentre il sole la attraversa». Nel catalogo (Hopefulmonster), una conversazione tra Danilo Eccher e Germano Celant. Dopo Manila la mostra da giugno a luglio sarà alla National Gallery di Kuala Lumpur.
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