Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Il vantaggio di comprare in Italia

Carla Cerutti

Leggi i suoi articoli

Per quanto il design contemporaneo abbia un’ottima tenuta sul mercato, le ultime aste internazionali dimostrano che anche Art Nouveau, Déco e Modernismo, quando rappresentati da pezzi eccezionali, non sono da meno. La collezione del businessman Roy Warshawsky e di sua moglie Sarita, assemblata a Chicago tra il 1960 e il 2000 e battuta a New York da Sotheby’s lo scorso 19 maggio, ha totalizzato ben 7.111.900 euro con 138 lotti. Top lot una lampada da terra Tiffany «Oriental Poppy», del 1910 ca, che ha raggiunto il ragguardevole prezzo di 953.500 euro contro una stima di 360-540mila. Sempre Sotheby’s, ma il 21 maggio a Parigi, ha totalizzato ben 7.093.775 euro, portando in primo piano, tra i risultati più eclatanti, una coppia di poltrone imbottite a corbeille, dette «Orso Polare», disegnate da Jean Royère nel 1948-49 ed esitate per 543mila euro contro una valutazione di 120-150mila. Nella medesima seduta, un vaso Iris di Gallé del 1901-04, in vetro a marqueterie su base in bronzo dorato e proveniente da una collezione privata belga, ha raddoppiato la stima con un’aggiudicazione di 435mila euro. Altri prezzi elevati sono stati pagati per una scrivania del ’57 di Marc du Plantier, in pergamena e pelle con sostegni in ferro dorato, battuta per 339mila euro (stime 70-100mila) e per un tavolo basso in vetro e bronzo, pezzo unico di Claude Lalanne del ’72 proveniente da una collezione monegasca, esitato a 471mila euro. Ma questi risultati erano stati superati il giorno precedente, sempre a Parigi, da Artcurial dove una straordinaria scrivania Présidence di Jean Prouvé del 1952 veniva battuta per ben 1.117.800 euro. Ottime le performance anche del design scandinavo: da Artcurial una rara poltrona «Chieftain» del 1949 in teck e pelle, disegnata da Finn Juhl, è stata aggiudicata per 262.200 euro, il doppio della stima. Da Tajan, il 23 aprile, i 214 lotti proposti non avevano avuto la medesima fortuna, totalizzando solo 643.024 euro. Gran curiosità e aspettativa ha creato, sempre nella capitale francese, il 21 maggio, un’asta dedicata da Piasa esclusivamente ad artisti-designer del XX e XXI secolo, con nomi come Kuramata, Branzi, Sottsass, Nanda Vigo, de Lucchi, Patricia Urquiola, i fratelli Campana, Newson e Arad, oltre a molti promettenti giovani  con ideazioni alquanto originali. L’esito non è stato eclatante, anche in considerazione delle stime non basse: l’aggiudicazione più alta, 51.040 euro, è stata spuntata da uno chiffonnier, chiamato Igloo, di Hubert Le Gall, realizzato nel 2006 in legno laccato, inox lucidato e led.
In Italia le due ultime aste di rilievo hanno registrato un costante interesse per il design contemporaneo, soprattutto italiano. A Torino lo scorso 21 aprile, da Della Rocca, oltre 300 lotti sono stati esitati con piena soddisfazione: 32.940 euro e altri 31.720 per due coppie di poltrone ideate da Gio Ponti nel 1953 per la Fondazione Garzanti di Forlì; 25.620 euro per un tavolo basso in ceramica policroma, vetro e ottone prodotto da San Polo a Venezia negli anni ’50 e stimato 3-5mila; molto bene altri lotti di Ponti, Buffa, Fontana Arte, Borsani, Lelii, Stilnovo e Venini. Risultati sorprendenti anche per alcuni designer stranieri: 18.300 euro per un tavolo allungabile, anni’ 50, della Maison Jansen di Parigi (stima 4-6mila) e 17mila per otto sedie prodotte dall’atelier di André Sornay negli anni ’30 (stima 3-4mila). Da Boetto a Genova, il 23 aprile, 200 lotti hanno registrato prezzi più sommessi: 16mila e 12mila euro per due lampade da tavolo, prive del paralume originale, disegnate da Max Ingrand per Fontana Arte intorno al 1963; 20mila euro per una console di Ponti per Giordano Chiesa del ’55 ca (stima 8mila) e altri 18mila per una poltrona «811», sempre di Ponti, per Cassina del ’57 (stima 3mila). Tra le anomalie di mercato, segnaliamo gli alterni esiti di un pezzo storico del nostro design: la cosiddetta «Tripolina», poltrona pieghevole e smontabile in legno e cuoio, costruita da Viganò a Tripoli nel 1935. Da Della Rocca una coppia, stimata 1.300-1.500, è stata venduta per 3.294 euro; da Boetto un’altra coppia, dal cuoio piuttosto rovinato, ne ha spuntati 1.025, mentre un’altra, più in ordine, è rimasta invenduta. Da Piasa, una settimana prima, un unico esemplare erroneamente attribuito agli anni ’60, come prodotto genericamente italiano, era stato conteso fino a 25.520 euro.

Carla Cerutti, 05 giugno 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Le vendite primaverili segnano ottimi risultati per Capitolium, Wannenes, Bonhams e Boetto, con aggiudicazioni ben oltre le stime e pezzi da record

La mostra celebra un sodalizio artistico e umano ripercorrendone oltre sessant’anni di creatività condivisa

Alle Stanze del Vetro prosegue l’indagine sulla storia delle creazioni uscite dalle migliori fornaci muranesi: 150 oggetti da musei e collezioni private

Con l’80% dei lotti venduti e un incremento del 230% sulle stime iniziali, la vendita della maison italiana non poteva andare meglio. Si difende molto bene l’antagonista parigina con grandi nomi del design francese

Il vantaggio di comprare in Italia | Carla Cerutti

Il vantaggio di comprare in Italia | Carla Cerutti