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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliA fine gennaio trionfa il Disegno italiano nelle aste newyorkesi di Sotheby’s e Christie’s, con proposte e stime davvero di gran pregio. Inizia il 28 Christie’s con un’offerta d’arte europea fra il 1480 e la metà del XIX secolo con provenienze titolate da collezioni private come quelle di Jean Bonna, Terry Allen Kramer, James e Marilynn Alsdorf, Luisa Vertova Nicolson, Brooke Astor, Michael Hall ed Eric Stanley.
Speciale la sezione dedicata ai disegni italiani, con opere del primo Rinascimento di Perugino («Testa di uomo barbuto» stimato 180-270mila euro), Luca Signorelli («Giovane di spalle con mantello, con Studio di fanciulla»; 45-70mila), del Manierismo con Parmigianino («Daniele nella fossa dei leoni»; 55-70mila), lavori cinquecenteschi di Annibale Carracci («Profilo di giovane con cappello»; 27-45mila) e barocchi di Gian Lorenzo Bernini («Schizzo di medaglione funerario con la morte presso un sarcofago»; 55-70mila) e del Settecento di Elisabetta Sirani.
La grande scuola veneziana è presente con il raro «Studio di tre asini» di Giambattista Tiepolo dalla collezione della milionaria Brooke Astor, già trustee del Metropolitan Museum e l’eccezionale acquarellata «Veduta del castello di Warwick» di Canaletto (720mila-1,1 milioni), mentre dalla Collezione Alsdorf di Chicago proviene il «Nudo di fanciulla che suona il flauto» di François Boucher (18-27mila).
Per l’Ottocento brillano i lavori di Ingres («Ritratto della principessa Louise Murat», 90-135mila) e Géricault (l’acquarellato «Carro del carbonaio» sul recto, e «Studio di cavallo con un secondo studio di cavallo sullo sfondo» sul verso; 180-270mila) e soprattutto i quattro acquerelli di Turner che coprono l’intero arco della sua carriera: «Il Monte Bianco dal ponte St. Martin, Sallanches» (180-270mila); «Paesaggio a Launceston, Cornovaglia» (360-550mila); «Il Monte Bianco e l’Allée Blanche dal Col de la Seigne» (360-550mila) e «La valle del Domleschg» (270-450mila).
Il 29 da Sotheby’s è speculare la vasta scelta di opere su carta di tutte le scuole europee, dal XV alla metà del XIX secolo, anche qui con speciale enfasi sul Rinascimento italiano. Protagonista indiscusso della vendita è lo studio compositivo completo, recentemente riscoperto e di estrema importanza esegetica, di Andrea Mantegna per «Il Trionfo di Alessandria», la seconda della serie di nove tele che raffigurano «I Trionfi di Cesare», ora nella British Royal Collection ad Hampton Court.
Quei dipinti, su cui Mantegna lavorò dal 1480 fino alla sua morte nel 1506, costituiscono forse il suo più eccelso risultato artistico e quest’opera (11 milioni), è, da un lato, uno dei due soli disegni di Mantegna ancora in mani private e, dall’altro, l’unico studio preparatorio di quel grandioso progetto.
La vendita comprende anche un’altra scoperta del Rinascimento italiano: la magnificamente conservata «Madonna con Bambino» di Pinturicchio (360-550mila), a cui si affiancano, di Annibale Carracci, l’olio su carta con «Ritratto di bambina» (360-550mila) e la «Testa di ragazzo» a gesso sanguigno dall’inconfondibile stile carraccesco (36-55mila) e, del Cavalier d’Arpino, la sanguigna «La Scoperta di Romolo e Remo» (450-630mila).
Nel panorama complessivo spiccano anche opere dall’Europa del Nord, fra cui gli «Studi di cavalieri» (in volume) eseguiti intorno al 1550 nella bottega di Hans Burgkmair, e «La cacciata di Agar e Ismaele» (55-70mila), un disegno straordinariamente ben conservato di Hans Bol, maestro fiammingo della fine del XVI secolo.
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