Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Kusakabe Kimbei, Corriere tatuato (hikyaku), 1885 circa

Image

Kusakabe Kimbei, Corriere tatuato (hikyaku), 1885 circa

Il Sol Levante colorato a mano

Al Palazzo del Governatore di Parma 140 capolavori della fotografia giapponese dell'Ottocento

Walter Guadagnini

Leggi i suoi articoli

Parma. C'è anche il ritratto di Enrico II di Borbone, ultimo regnante del Ducato di Parma, in abiti giapponesi, realizzato nel 1889 dal fotografo vicentino d'origine e giapponese d'adozione Adolfo Farsari, tra le 140 splendide immagini che compongono la mostra «Giappone segreto. Capolavori della fotografia dell'Ottocento», aperta dal 5 marzo al Palazzo del Governatore di Parma (fino al 5 giugno, a cura di Francesco Paolo Campione e Marco Fagioli, catalogo GAmm Giunti).

La mostra, nata dalla collaborazione con il Museo delle Culture di Lugano, che custodisce il prezioso patrimonio di arte giapponese lì depositato dalla Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone di Zurigo, presenta la produzione fotografica della cosiddetta Scuola di Yokohama, il gruppo di autori originato da Felice Beato e Raimund von Stillfried-Ratenicz che ha segnato in maniera indelebile l'immagine del Paese del Sol Levante agli occhi dell'Occidente. È infatti attraverso queste fotografie colorate a mano, autentici capolavori dal punto di vista tecnico, che gli europei venivano a conoscenza dei paesaggi, degli usi e dei costumi di quel lontano Paese, grazie a quel commercio di immagini, di album, di cartoline, originato dai non pochi viaggiatori che alla fine del XIX secolo intraprendevano la via dell'Oriente.

Suddivisa per sezioni tematiche dedicate al paesaggio, alla cultura, ai mestieri, alla figura femminile, arricchita da una selezione di xilografie di Utamaro, Hiroshige, Hokusai, da dodici album e da esempi di arte decorativa, la mostra è affascinante non solo per la qualità dei materiali esposti, per la possibilità di vedere da vicino i lavori dei maestri già citati e di figure come quella di Kusakabe Kimbei o Tamamura Kozaburo, ma anche e forse soprattutto perché mette in evidenza quel connubio di realtà e fantasia, di documentazione e invenzione, che è parte integrante del rapporto tra l'Europa e l'altro da sé.
 

Kusakabe Kimbei, Corriere tatuato (hikyaku), 1885 circa

Kusakabe Kimbei, Tre ragazze, 1880-1890

Adolfo Farsari, Ritratto di Enrico II di Borbone in abiti giapponesi, 1889

Kusakabe Kimbei, Portantina (kago), ante 1893

Ogawa Kazumasa (attr.), Artigiana in posa a lato di una parete di zoccoli tradizionali, 1890 circa

Kusakabe Kimbei, Ritratto di Adelgonda di Braganza in abiti giapponesi, 1889

Walter Guadagnini, 04 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

L’Intelligenza Artificiale ha dominato il 2023, ma milioni di bravi ritoccatori hanno per decenni aiutato dittatori e impostori vari

Nel suo libro l’artista romano offre una lettura fotografica dell’opera dello scultore sardo

Dopo un 2021 ancora di transizione, l’unico dato di vero e indiscutibile rilievo è la valanga di esposizioni dedicate alle donne fotografe, cui ora si aggiungono i quesiti riguardanti i reportage di guerra

Due volumi analizzano da diversi punti di vista il rapporto tra fotografia e letteratura

Il Sol Levante colorato a mano | Walter Guadagnini

Il Sol Levante colorato a mano | Walter Guadagnini