Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Il salotto di Milano

Image

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Amata dai viaggiatori ottocenteschi, frequentata assiduamente dai pittori futuristi, oggi contesa dai marchi del lusso, a 150 anni dall’inaugurazione (nel 1867) la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano continua a essere il salotto della città. Specialmente ora che è stata restaurata e ha ritrovato il suo volto eclettico e storicista, in linea con il più aggiornato gusto del tempo, e quella chiarità di colori, esaltata dalla luce che piove dalla cupola e dalle volte vetrate.

Il grandioso spazio nasceva come galleria commerciale, sul modello delle analoghe gallerie di Parigi e Londra. Intanto si disegnava l’impianto definitivo di piazza Duomo, sino ad allora irregolare. Fu una colossale operazione edilizia e urbanistica, e grandioso è stato anche l’impegno per il suo recente restauro, condotto senza mai chiuderla al passaggio.

Un libro ne ripercorre ora la vicenda sotto diversi angoli visuali e, con un ricco corredo di immagini e rievoca fatti dimenticati: tragici, come la morte accidentale del progettista Giuseppe Mengoni, o come il sistema di accensione delle fiammelle dell’Ottagono, affidato a un meccanismo a molla che i milanesi subito ribattezzarono «el rattìn», il topolino.

La Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Progetto, costruzione, dettagli
a cura di Paolo Gasparoli, Angelo Manenti, Maurizio Pecile e Ornella Selvafolta
304 pp., ill.
Skira, Milano 2017
€ 60,00

Ada Masoero, 13 aprile 2017 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

La galleria Tornabuoni Arte di Milano ospita un percorso che affianca undici opere di Felice Casorati a dipinti di artisti a lui affini per tematiche e atmosfere

Dal 30 aprile nel comune di Bellano trova casa, grazie alla donazione della famiglia, l’intero corpus grafico e un centinaio di dipinti dell’artista scoperto nel 1983 da Giovanni Testori

Per molti anni ripudiate dai critici e dagli stessi designer («escluse le “tre M” Mari, Munari e Mendini), le affinità elettive tra design e arte sono indagate dall’istituzione milanese

10 Corso Como dedica al maestro romagnolo una mostra incentrata sulla realtà più labile che esista, selezionando scatti in cui si aprono riflessioni sugli statuti della fotografia e sull’atto stesso del fotografare

Il salotto di Milano | Ada Masoero

Il salotto di Milano | Ada Masoero