Emily Sharpe
Leggi i suoi articoliLa tomba di Tutankhamon
Dal 2009 il Getty Conservation Institute (Gci) ha lavorato con il Consiglio supremo delle antichità egiziano per lo studio degli affreschi della tomba di Tutankhamon, nella Valle dei Re, vicino a Luxor. La fase successiva del progetto prevede il restauro dell’infrastruttura della camera sepolcrale e poi delle famose pitture. L’istituto ha alle spalle una lunga storia di cooperazione con l’Egitto: il suo primo progetto sul campo è stato, nel 1986, il restauro degli affreschi nella tomba della regina Nefertari, la moglie di Ramesse II, antichi di 3.200 anni.
Edilizia di terra
Le iniziative legate all’«edilizia di terra» fanno parte dell’agenda del Gci «praticamente fin dalle sue origini», afferma Susan Mac-Donald, direttore dei progetti sul campo del Gci. In Perù sono stati realizzati modelli scientifici per poter osservare il comportamento delle strutture tradizionali durante i terremoti. Il team sta esaminando l’efficacia dell’utilizzo di tecniche tradizionali per tutelare queste strutture, dal momento che le norme edilizie governative che prevedono l’aggiunta di materiali moderni, come il cemento, sembrano fare più male che bene.
Un approccio moderno all’architettura del XX secolo
I materiali moderni impiegati nella costruzione degli edifici del Novecento costituiscono una sfida importante per i conservatori: per questo nel 2012 il Gci ha lanciato un progetto a lungo termine dedicato proprio allo studio di queste strutture. Le ricerche sono partite dalla casa-studio in vetro e acciaio progettata negli anni ’40 da Charles e Ray Eames a Los Angeles (nella foto), e dalla costruzione in cemento e teak disegnata da Louis Kahn per il Salk Institute di La Jolla, California.
Lo studio dei nuovi materiali
La «Modern and Contemporary Art Research Initiative» studia i materiali usati dagli artisti moderni e contemporanei, e comprende progetti dedicati a quadri, opere ambientali e materie plastiche. Il 12 novembre il Gci ospita un simposio dedicato ai dipinti espressionisti astratti, in collaborazione con il Clyfford Still Museum di Denver. Dal 18 al 20 novembre la Tate di Londra ospiterà una conferenza sui media (video, audio, film) che lavorano con il tempo.
Le Grotte di Mogao, Cina
L’intervento del Gci per la tutela delle pitture parietali delle grotte di Mogao, nel Nord Ovest della Cina, prosegue da 25 anni. I magnifici affreschi, Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, risalgono al XIV secolo. A maggio 2016 il Getty ha in programma la mostra di tre repliche di templi buddisti ricavati nelle grotte.
Mosaikon
Quando nel 2008 lanciò «Mosaikon», un programma di formazione sulla conservazione, il restauro e la presentazione degli antichi mosaici del Mediterraneo, il Gci non poteva immaginare le odierne minacce al patrimonio del Medio Oriente. Ma furono proprio i suoi specialisti a essere chiamati, quattro anni più tardi, quando la moschea omayyade di Damasco fu colpita durante il conflitto siriano. Hanno frequentato il programma (la cui conclusione è prevista nel 2018) circa 170 partecipanti da 16 Paesi, tra cui Siria e Libia, ed è in corso un programma per la gestione di 400 mosaici nell’antica città di Bulla Regia, nel Nord Ovest della Tunisia.
L’«Arches Project»
«Arches Project», un sistema open source e georiferito per la creazione di inventari del patrimonio immobile come i siti archeologici, prende lo spunto da «Mega», un precedente database delle antichità in Medio Oriente. Collabora al progetto il World Monuments Fund. Una versione personalizzata è stata messa a punto per la mappatura dei siti storici di Los Angeles (www.historicplacesla.org), e viene utilizzata dall’Asor Syrian Heritage Initiative per mappare i siti in Siria.
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