Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

I risultati della seconda primavera

Vittorio Bertello

Leggi i suoi articoli

Copriva tutta l’Italia il panorama delle aste di arte moderna e contemporanea di fine maggio-inizio giugno. Il 28 maggio la napoletana Blindarte aveva un catalogo di 300 lotti di arte moderna, contemporanea e oggetti di design. Il prezzo più alto è stato pagato per un’opera senza titolo di Pier Paolo Calzolari del 1970 che l’attuale venditore aveva acquistato presso la galleria di Lucio Amelio. L’opera ha superato le stime di 80-120mila euro, passando di mano per 153.075. «Mano aperta pugno chiuso» è invece il titolo di un lavoro di Alighiero Boetti realizzato a china su carta su 18 fogli, per una misura complessiva di 330x103,5 cm, che è stata venduta a 100.860 euro, contro una valutazione di 100-140mila euro.

Tra il 29 e 30 maggio la toscana Farsettiarte ha tenuto tre sessioni d’asta di arte moderna e contemporanea. In cima alla lista delle opere più care figura Giorgio Morandi, che aveva una «Natura morta» del 1955, quotata 350-450mila euro e dotata di attestato di libera circolazione. Il dipinto è stato venduto a 489.750 euro. 

Un «Paesaggio» del 1942, sempre di Morandi, partito da una stima di 230-330mila euro, ha cambiato proprietà per 302.450 euro. Un «Interno metafisico con officina» di Giorgio de Chirico del 1949 ca, ha superato le stime (200-300mila euro) di misura: 314.550. Nel catalogo di arte contemporanea il primo posto spetta a «Palla corda» di Alighiero Boetti, scultura in ferro, ghisa e cavo d’acciaio del 1987, aggiudicato a 326.650 euro contro stime di 300-500mila.

La vendita di Pandolfini, tenutasi il 9 giugno, ha esitato il 71% dei lotti proposti per un totale di 2.012.000 euro. Jacopo Antolini, responsabile di dipartimento, parla di «crescente attenzione del mercato per tutte le correnti informali degli anni ’60 e ’70» e di «risultati più che lusinghieri per il Novecento figurativo». Il prezzo più alto, 186mila euro, è stato raggiunto da «Cavalli in riva al mare», olio su tela di Giorgio de Chirico del 1934, 65,1x80,5 cm, partito da una stima di 150-200mila euro. Sempre di de Chirico «Due cavalli in un paesaggio con castello», olio su tela del 1960 ca, ha cambiato titolare per 76.500 euro (stime 40-60mila). Sebastian Matta aveva un’opera del 1973 («Sans titre (Les enchants verts)»), passato di mano per 125mila euro (100-150mila le quotazioni).

Il 16 giugno era la volta di Wannenes, che aveva un catalogo di 122 lotti. Ha incassato 1,37 milioni di euro, con una percentuale di venduto per numero di lotti del 71%. L’asta ha segnato il record d’artista per Carol Rama con gli 80.600 euro pagati per un lavoro del 1971 realizzato a tecnica mista su una tela di 1 metro per 1 metro. Il «Michael Jackson» di Andy Warhol, stampa unica numerata che illustrava la copertina del catalogo, è infine passato di mano a 73.800 euro (stime 70-90mila). 

Vittorio Bertello, 22 luglio 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

L’umorismo nazionale si è scatenato sull’opera dell’artista, allestita in piazza Municipio. Ma dai figli arriva una testimonianza d’affetto nei confronti del padre e della città

La famiglia Rovati ha portato avanti un esemplare recupero del patrimonio architettonico e vegetale dell’isola del Lago di Bolsena. In una mostra fotografica la storia di Giulia Farnese

Verrà venduta il primo febbraio, nella tradizionale vendita invernale newyorkese, con una stima di 35 milioni di dollari

«Nel suo progetto», scrive il presidente della Fondazione Torino Musei Massimo Broccio, «ha dimostrato una profonda comprensione della specificità della nostra istituzione»

I risultati della seconda primavera | Vittorio Bertello

I risultati della seconda primavera | Vittorio Bertello