Giorgio Guglielmino
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Ho visitato una mostra personale di Juno Calypso alla galleria TJ Boulting di Londra e ne sono rimasto affascinato. Inglese, 27 anni, 27mila followers su Instagram, Juno Calypso (Juno è il vero nome, Calypso un cognome di fantasia) è la costante protagonista delle sue fotografie, un po’ come l’americana Cindy Sherman.
Nelle sue immagini (soprattutto quelle della serie più nota, «Untitled film stills») Cindy Sherman ci mostra donne che lasciano trasparire un forte carattere e un’identità precisa situate in un ambiente volutamente ambiguo. Osservando le immagini della Sherman non si riesce a comprendere il contesto nel quale ha luogo l’azione.
Nelle opere della Calypso avviene l’esatto opposto. L’ambientazione delle immagini è palese, sia che si tratti dell’interno di un appartamento, che immaginiamo quello della protagonista, sia che Juno si trovi in un Honeymoon hotel dove sono ambientate intere sue sequenze.
Quello che ci sfugge è invece il carattere profondo della protagonista o meglio i suoi pensieri. Tutto rimane in superficie ed è proprio la mancanza di spessore la protagonista delle opere. Una bellezza patinata e un po’ sfuggevole. Non so se le ragazze di Juno Calypso diventeranno un giorno le donne sicure di Cindy Sherman, ma Juno la sua sicurezza artistica sembra averla già trovata.
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