Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

«Mappa» (1979), di Alighiero Boetti (particolare), aggiudicata per 5,64 milioni di euro. © Christie’s Images Limited

Image

«Mappa» (1979), di Alighiero Boetti (particolare), aggiudicata per 5,64 milioni di euro. © Christie’s Images Limited

Gli italiani svettano a Parigi

L’asta di arte del XX e XXI secolo di Christie’s ha visto salire Lucio Fontana sul gradino più alto del podio. Record anche per Boetti e Schifano

Elena Correggia

Leggi i suoi articoli

La «Mappa» di Alighiero Boetti del 1979-80 proposta in asta da Christie’s a Parigi il 20 ottobre ha totalizzato 5,64 milioni di euro (da una stima di 2-3), battendo il record assoluto per l’artista finora detenuto da un altro ricamo, «Sottrazione», venduto l’anno scorso sempre da Christie’s, ma a New York, per 3,8 milioni.

Dall’insolito colore rosa utilizzato per raffigurare l’oceano, la mappa da primato vanta anche un’importante storia espositiva alle spalle, essendo stata esposta alla Biennale di Venezia nel 2001 e nella monografica sull’autore «Game Plan» nel 2012 al Reina Sofia di Madrid e poi alla Tate di Londra e al MoMa di New York.

La vendita Avant-Garde(s), including Thinking Italian ha totalizzato complessivamente 66,69 milioni di euro, con un contributo significativo degli artisti italiani del secondo dopoguerra. Top lot dell’incanto è stato infatti un «Concetto Spaziale» di Lucio Fontana del 1960, uno dei “buchi” eseguiti fra il 1955 e il 1962, che ha superato i 15 milioni di euro (la stima era a richiesta).

Proveniente da una collezione privata e messa in asta per la prima volta, la tela rappresenta il «buco» più grande (200x200cm) dei dieci realizzati in argento da Fontana. Un altro record personale è stato segnato poi da Mario Schifano con «La stanza dei disegni», venduta a 1,3 milioni, mentre entro le stime è passato di mano il «Cretto» di Alberto Burri del 1977, parte della serie realizzata fra il 1970 e il ’79. Con un’aggiudicazione di 3,64 milioni l’opera rappresenta comunque il «Cretto» più caro dell’artista (il precedente era stato venduto per 1,68 milioni sempre da Christie’s nel 2013).

«Mappa» (1979), di Alighiero Boetti (particolare), aggiudicata per 5,64 milioni di euro. © Christie’s Images Limited

Elena Correggia, 21 ottobre 2022 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Le opere aborigene più costose e più ricercate sono quelle storiche, realizzate dalla prima generazione di artisti

Circa 300 opere dal secondo Novecento a oggi e 4mila visitatori e 300mila euro in arte l’anno per la Fondazione Dino Zoli, trait d’union tra le attività delle aziende del gruppo e la ricerca artistica, dal tessile alla luce, fino alle mostre internazionali a Singapore

Termometro del mercato • Importanti mostre e riletture critiche riportano l’attenzione su grandi scultori italiani attivi tra la fine dell’Otto e l’inizio del Novecento

Tra icone e rarità, come il frutto della rara collaborazione fra Mimmo Paladino e Boetti, la maison svela il lato più consapevole e curato del collezionismo internazionale

Gli italiani svettano a Parigi | Elena Correggia

Gli italiani svettano a Parigi | Elena Correggia