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Elena Correggia
Leggi i suoi articoliLa «Mappa» di Alighiero Boetti del 1979-80 proposta in asta da Christie’s a Parigi il 20 ottobre ha totalizzato 5,64 milioni di euro (da una stima di 2-3), battendo il record assoluto per l’artista finora detenuto da un altro ricamo, «Sottrazione», venduto l’anno scorso sempre da Christie’s, ma a New York, per 3,8 milioni.
Dall’insolito colore rosa utilizzato per raffigurare l’oceano, la mappa da primato vanta anche un’importante storia espositiva alle spalle, essendo stata esposta alla Biennale di Venezia nel 2001 e nella monografica sull’autore «Game Plan» nel 2012 al Reina Sofia di Madrid e poi alla Tate di Londra e al MoMa di New York.
La vendita Avant-Garde(s), including Thinking Italian ha totalizzato complessivamente 66,69 milioni di euro, con un contributo significativo degli artisti italiani del secondo dopoguerra. Top lot dell’incanto è stato infatti un «Concetto Spaziale» di Lucio Fontana del 1960, uno dei “buchi” eseguiti fra il 1955 e il 1962, che ha superato i 15 milioni di euro (la stima era a richiesta).
Proveniente da una collezione privata e messa in asta per la prima volta, la tela rappresenta il «buco» più grande (200x200cm) dei dieci realizzati in argento da Fontana. Un altro record personale è stato segnato poi da Mario Schifano con «La stanza dei disegni», venduta a 1,3 milioni, mentre entro le stime è passato di mano il «Cretto» di Alberto Burri del 1977, parte della serie realizzata fra il 1970 e il ’79. Con un’aggiudicazione di 3,64 milioni l’opera rappresenta comunque il «Cretto» più caro dell’artista (il precedente era stato venduto per 1,68 milioni sempre da Christie’s nel 2013).

«Mappa» (1979), di Alighiero Boetti (particolare), aggiudicata per 5,64 milioni di euro. © Christie’s Images Limited
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