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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliNove sculture cinetiche realizzate da Jean Tinguely (Friburgo, 1925 - Berna, 1991) tra il 1988 e l’89 e provenienti dal Museo di Basilea intitolato all’artista sono esposte alla Fondazione Culturale Hermann Geiger sino al 20 settembre nella mostra «Jean Tinguely. I Filosofi», a cura del direttore artistico Alessandro Schiavetti. Nelle opere che ritraggono idealmente Martin Heidegger, Henri Bergson, Jacob Burckhardt, Friedrich Engels, Pjotr Kropotkin, Wedekind, Ludwig Wittgenstein (nella foto), Jean-Jacques Rousseau e Wackernagel, Tinguely riunisce le figure che lo spinsero ad abbandonare il marxismo degli anni giovanili e ne evoca il pensiero attraverso rottami in movimento, come di consueto nella sua produzione. I filosofi possono essere tutti attivati dai visitatori per restituire la suggestione dei suoni prodotti e cogliere appieno il senso del movimento, segno caratterizzante la ricerca di Tinguely fin dagli anni giovanili. A ricordare il sodalizio anche artistico che unì lo scultore alla moglie Niki de Saint Phalle sono in mostra anche tre sue coloratissime sedie in legno, vetro colorato e pietre.
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