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Fiamminghi da Dorotheum

Vittorio Bertello

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Nel tradizionale ciclo di aste di ottobre di Dorotheum sono tre gli appuntamenti più importanti: uno dedicato ai dipinti antichi (il 20 ottobre), uno agli arredi e oggetti d’arte (il 21) e uno ai dipinti del XIX secolo (il 22). Nel catalogo di pittura antica figurano molte opere fiamminghe.
Il lotto più importante è un piccolo (17,5x22,5 cm) olio su rame di Jan Brueghel il Vecchio (1568-1625) con la «Veduta di un villaggio presso un canale», che ha una valutazione compresa tra 300 e 400mila euro. In catalogo anche un trittico (olio su tavola) con l’«Adorazione dei Magi» di Pieter Coecke van Aelst (1502-50) quotato tra 100 e 120mila euro e una tela a soggetto mitologico di Jan Fyt (1611-61) raffigurante «La dea Diana accoglie il frutto della caccia», stimata tra 150 e 200mila.
Tra le opere di artisti italiani, una serie di quattro piccoli (12x19 cm) «Capricci di rovine nella Laguna veneziana» di Francesco Guardi (1712-93) parte da aspettative comprese tra 200 e 300mila euro. Dello stesso autore «Abramo e i tre angeli», un olio su tela di 72,5x92,5 cm, ha una valutazione di 120-150mila euro, mentre parte da una forbice di valori tra 200 e 300mila euro una «Maria Maddalena» data a Tiziano e alla sua bottega (100,5x80,5 cm).
L’asta di arredi del 21 ottobre ha un pezzo forte: è uno scrittoio a doppio corpo di David Roentgen consegnato da un collezionista privato renano. Il mobile, che era stato concesso in prestito a lungo termine al Roentgen Museum di Neuwied (cittadina della Renania Palatinato, luogo natale dell’ebanista), va ora all’asta con una quotazione compresa tra 150 e 200mila euro. Tra i pezzi italiani è da notare una scrivania veneziana in legno intagliato, dipinto e parzialmente dorato databile al 1840-50 ca, forse già facente parte degli arredi di Palazzo Loredan Vendramin Calergi (stime 45-60mila euro). L’arte dell’Ottocento in asta il 22 annovera tra gli altri un pittore tedesco frequente sul mercato delle aste come Alexander Koester (1864-1932), con «Caccia selvaggia», un olio su tela di 78x129,5 cm valutato tra 120 e 150mila euro, mentre il polacco Jan Matejko (1838-93) è l’autore del «Ritratto di Carol Gilewski, professore di anatomia a Cracovia», olio su tela di 133x92 cm stimato 100-140mila euro. «Le gioie della buona mamma», infine, un olio su tela realizzato nel 1877 dal pittore siciliano Giuseppe Sciuti, va all’incanto con una quotazione compresa tra 50 e 70mila euro.


Vittorio Bertello, 20 settembre 2015 | © Riproduzione riservata

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